Siria: migliaia intrappolati e bombardati ad Homs
redazione | Il 16, Giu 2012
Francia aveva ieri denunciato imminente offensiva regime
Siria: migliaia intrappolati e bombardati ad Homs
Francia aveva ieri denunciato imminente offensiva regime
(ANSA) BEIRUT – Più di un migliaio di famiglie sono intrappolate e bombardate dalle truppe siriane in alcuni quartieri di Homs, secondo quanto denuncia l’Osservatorio siriano per i diritti dell’Uomo che chiede all’Onu di “intervenire immediatamente”. Ieri la Francia aveva denunciato un possibile massiccio attacco contro la città.
“Lasciateci andare, in nome di Dio!”: è il disperato appello lanciato dalle famiglie cristiane e musulmane sunnite intrappolate nel centro storico di Homs. Si tratta di circa 800 civili, fra i quali donne, anziani, giovani, bambini, disabili che oggi – riferisce una fonte dell’agenzia vaticana Fides, impegnata nel tentativo di negoziato – “sono in reale pericolo di vita. Non hanno nulla, vivono nel panico, sono nel bel mezzo di bombardamenti e combattimenti”. Le famiglie bloccate in città, racconta la fonte di Fides, lanciano un appello “per ragioni umanitarie”, chiedendo l’aiuto delle Nazioni Unite, della Croce Rossa, della Mezzaluna Rossa, perché possa essere salvata la loro vita. Le famiglie si trovano nelle aree di Warsheh, Salibi, Bustan Diwan, Ozon, Hamidiyeh, Wadi Sayeh, tutte nel cuore di Homs. Attualmente l’esercito siriano sarebbe disponibile a un cessate-il-fuoco per far uscire i civili, ma una delle fazioni dei ribelli asserragliati in città, capeggiata dal leader Abou Maan, si rifiuta di acconsentire. I miliziani, infatti, temono che, una volta usciti i civili, l’esercito siriano possa rafforzare la sua offensiva verso il centro città. La situazione è ancora in fase di stallo, ma la condizione delle famiglie peggiora di ora in ora. I circa 400 cristiani sono gli ultimi rimasti degli oltre 80mila che popolavano Homs prima dell’inizio del conflitto.
OSSERVATORI ONU SOSPENDONO ATTIVITA’ – “In questa situazione ad alto rischio, l’Unsmis sospende le sue attività. Gli osservatori non condurranno le loro ricognizioni e resteranno nelle loro basi fino a nuovo avviso. Gli impegni con le parti saranno limitati”. E’ quanto rende noto il generale Robert Mood, a capo della missione Onu in Siria.
“La sospensione – ha spiegato Mood – sarà presa in esame quotidianamente. Le operazione riprenderanno quando vedremo che la situazione sarà idonea per portare avanti le attività di cui abbiamo mandato”. “Lasciatemi essere chiaro – ha quindi aggiunto – l’Unsmis è impegnata con il popolo siriano. Siamo pronti a lavorare con le parti per condurle alla fine delle violenze e alla promozione del dialogo politico. Il ripristino delle normali attività resta il nostro obiettivo”.
La Siria deve rispettare il piano Annan. Lo afferma la Casa Bianca dopo la sospensione dell’attività degli osservatori dell’Onu. Gli Stati Uniti – aggiunge la Casa Bianca – si stanno consultando con i partner per i “prossimi passi”.