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Siria: uccisi 78 soldati di Assad

Siria: uccisi 78 soldati di Assad

| Il 02, Nov 2012

In un video le esecuzioni sommarie, il bilancio complessivo sale a 184 morti

Siria: uccisi 78 soldati di Assad

In un video le esecuzioni sommarie, il bilancio complessivo sale a 184 morti

 

 

(ANSA) ROMA – Sono 78 i soldati governativi uccisi ieri in Siria, la gran parte negli attacchi ai checkpoint a Idlib, nel nord: lo afferma l’Osservatorio siriano per i diritti umani, che stima siano 184 i morti nelle ultime 24 ore. Tra loro anche almeno 104 vittime tra i civili e i ribelli.

Secondo l’Osservatorio, negli attacchi ai checkpoint nei pressi di Saraqeb, località strategica lungo l’autostrada Damasco-Aleppo a est di Idlib sono stati uccisi 45 soldati, altri 8 nella periferia di Damasco, 7 a Dayr az Zor, 6 a Daraa e altrettanti ad Aleppo.

Sul web gli attivisti hanno pubblicato diversi video che testimoniano le esecuzioni sommarie di diversi militari, catturati e poi ‘giustiziati’. Tra i ribelli, l’Ong conta almeno 35 morti, la gran parte ad Aleppo.

L’orrore del conflitto siriano si é mostrato al mondo intero con le immagini di due episodi brutali diffuse sul Web con Un’esecuzione sommaria di soldati governativi nella provincia di Idlib, un’altra compiuta da miliziani filo-regime a Hama. Mentre l’opposizione accusa la comunità internazionale di essere responsabile della deriva estremista per il suo mancato intervento.

L’asfittica azione diplomatica cerca intanto una nuova speranza nell’annuncio che domenica il segretario generale della Lega Araba Nabil el Araby e l’inviato dell’Onu e della stessa Lega Lakhdar Brahimi incontreranno Serghei Lavrov, ministro degli Esteri della Russia, che continua a difendere il presidente Bashar al Assad. E la Cina spiega il suo nuovo piano in quattro punti per la pace, primo dei quali dovrebbe essere un cessate il fuoco che per ora rimane un miraggio. Dall’altra parte gli Stati Uniti ribadiscono il loro sostegno all’opposizione che di Assad vuole la partenza. Opposizione che però, ha avvertito ieri il segretario di Stato Hillary Clinton, deve “resistere agli estremisti”.

E’ invece la comunità internazionale a dover essere rimproverata per “la crescita dell’estremismo in Siria” a causa del “suo mancato sostegno al popolo siriano”, le ha risposto oggi in un’intervista alla Afp Abdel Basset Saida, capo del Consiglio nazionale siriano (Cns). Evidentemente risentito anche per le parole della stessa Clinton secondo cui “il Cns non può più essere visto come il leader visibile dell’opposizione, che dovrà includere le forze interne alla Siria e anche altri”. Intanto i civili continuano a morire sotto le bombe – appesantendo un bilancio che solo oggi ha contato almeno 103 vittime complessivamente secondo i Comitati locali di coordinamento (Lcc) dell’opposizione – e la crudeltà della guerra si manifesta anche in due video amatoriali che mostrano episodi di esecuzioni sommarie.