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TAURIANOVA (RC), VENERDì 20 SETTEMBRE 2024

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Sisma di magnitudo 6.0 tra Lazio, Marche e Umbria La prima scossa alle 3.36 in provincia di Rieti, la seconda alle 4.33. Tante persone sotto le macerie. Il sindaco di Amatrice: "Il paese non c'è più"

Sisma di magnitudo 6.0 tra Lazio, Marche e Umbria La prima scossa alle 3.36 in provincia di Rieti, la seconda alle 4.33. Tante persone sotto le macerie. Il sindaco di Amatrice: "Il paese non c'è più"
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Forte sisma tra Lazio, Marche e Umbria nella notte. Paura, crolli, feriti, vittime, un comune- Amatrice, in provincia di Rieti- e una frazione – Pescara del Tronto nelle Marche- praticamente distrutti, ridotti a cumuli di macerie. Ventuno le vittime accertate finora, ma è ancora del tutto provvisorio il bilancio della fortissima scossa di terremoto avvertita distintamente in tre regioni del Centro Italia. Il sisma, secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha avuto una magnitudo di 6.0 e una profondità di 4 km ed è stato registrato alle 3.36 con epicentro ad Accumoli, vicino Rieti. A questa prima scossa ne sono seguite molte altre: 39 in poco più di 3 ore tra Perugia, ancora Rieti, Norcia (Perugia)e Castelsantangelo sul Nera (Macerata). Il sisma è stato avvertito anche a Bologna, Roma e Napoli, dove comunque non si sono registrati danni. Altre scosse anche dopo le 6 della mattina. Sono stati attivati i numeri di emergenza della Protezione Civile 800840840 e della sala operativa della Protezione Civile Lazio:803555.

Nella zona di Rieti i più colpiti sono i comuni di Amatrice e Accumoli. La situazione più grave ad Amatrice, dove la via principale è crollata quasi completamente e le strade di accesso al paese sono inaccessibili. Due i cadaveri estratti dalle macerie ma si ha notizie di altre tre vittime, secondo quanto racconta don Fabio Gammarota, che collabora ai soccorsi. Sotto le macerie anche due gemellini di sei anni: Simone è stato recuperato in gravissime condizioni. Si cerca il fratellino Andrea. Con loro ci sarebbero altre quattro persone. Si cercano anche due ragazze afghane di 26 e 27 anni. Fanno parte di un gruppo di rifugiati in paese con un progetto di assistenzia. E si scava ancora, con le mani, per cercare un altro bambino. «Hanno sentito le urla del bimbo e delle sua mamma» testimoniano alcuni fotografi sul posto. Drammatiche le parole del sindaco Sergio Pirozzi: «È un dramma, ci sono dei morti, metà paese non c’è più. Stiamo cercando con tutti i mezzi di portare i primi soccorsi, ma lavoriamo senza luce. Abbiamo mandato tutti agli impianti sportivi» ha spiegato Pirozzi. I primi feriti da Amatrice sono arrivati a L’Aquila: si tratta di persone trasportate anche in elicottero con traumi e fratture agli arti. Altri feriti, di cui due in codice rosso, sono arrivati in eliambulanza a Roma al S. Andrea e al Gemelli.

Persone sotto le macerie anche ad Accumoli (comune di nemmeno 700 persone suddiviso in 17 piccole frazioni), dove le vittime sarebbero 6, tra cui due bambini piccoli, mentre si cercano intere famiglie e altri bimbi sotto le macerie. «È un disastro, il paese è semidemolito, siamo senza luce, senza telefoni, in tanti sono ancora sotto le macerie, non riusciamo a quantificare quanti siano» il lamento disperato del sindaco Petrucci che accusa: «Soccorsi in ritardo, la prima squadra dei vigili del fuoco è arrivata alle 7 e 40». La situazione della viabilità è estremamente difficile: al km 136 della statale 4, a circa 4 km dal Comune di Accumoli, il sisma ha provocato un dislivello di circa 15 centimetri su un viadotto. Problema simile su un altro viadotto, il «Tronto secondo», due chilometri più avanti.

Undici le vittime ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli, sul lato marchigiano del sisma quasi al confine con il Lazio. Si tratta di un uomo di 55 anni, residente nel paese e altri 10 nella piccola frazione di Pescara del Tronto che secondo i primi soccorritori «è ridotta a un unico blocco di macerie». Tantissimi i dispersi: si calcola siano un centinaio sui 135 abitanti. A Pescara del Tronto estratti vivi due fratellini di 4 e 7 anni, ospiti a casa della nonna che li ha salvati mettendoli sotto il letto. La donna è ancora sotto le macerie. Si cercano altri dispersi anche ad Arquata, residenti e persone ancora intrappolati: decisa l’evacuazione dell’intero borgo storico. Per i soccorritori è una corsa contro il tempo. Due anziani turisti romani sono invece stati salvati dalle macerie della loro abitazione, crollata.

Una componente del 6/o reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, è partita verso le zone colpite dal sisma. Squadre della scuola interforze Nbc di Roma sono già in prefettura, a disposizione delle autorità , insieme ad un ufficiale di collegamento Il Dipartimento della Protezione civile è in contatto con tutti i territori colpiti, come ad Amatrice, rende noto Palazzo Chigi, con un post su Twitter. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi segue da Palazzo Chigi gli sviluppi della situazione del forte sisma, in stretto contatto con la Protezione civile.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è rientrato a Roma. In contatto fino dalle prime ore del giorno in stretto contatto con la Protezione Civile, ha lasciato Palermo per fare ritorno al Quirinale.

Riunito a Roma il comitato operativo della Protezione Civile. Il responsabile, Fabrizio Curcio, ha paragonato il sisma a quello de L’Aquila: «Questo è un terremoto di magnitudo importante, è un terremoto superficiale che ha provocato uno scuotimento rilevante. Il valore è paragonabile al sisma de L’Aquila anche se qui cambia lo scenario nel senso che L’Aquila era una città capoluogo di Regione e importante dal punto di vista numerico. Qui c’è una popolazione più diffusa, quindi immaginiamo che l’impatto sia meno gravoso in termini di vite umane. Ma un evento di assoluto rilievo».

Fonte: Corriere.it