Sistema sanitario calabrese, Sculco contro Scura Le parole del capogruppo di Calabria in Rete: "Ennesima iniziativa negativa e dannosa nei confronti del Marrelli Hospital"
“Ancora una volta ci troviamo di fronte all’ennesima iniziativa negativa e dannosa nei confronti del Marrelli Hospital e della rete dei ‘laboratori’ presenti sul nostro territorio e nell’intera Calabria, da parte del commissario Scura. Sono, questi, atteggiamenti ricorrenti che, più che promuovere azioni di riordino e di risanamento del sistema sanitario calabrese, provocano, invece, ulteriori danni con gravi conseguenze economiche e occupazionali alle aziende e ai lavoratori”. A dirlo, è il capogruppo di Calabria in Rete Flora Sculco che aggiunge: “Ciò vale sia per la rete dei laboratori che, in questi giorni, in tutta la Calabria, hanno alzato al massimo livello la protesta e l’indignazione per le decisioni del commissario Scura, e soprattutto ed in particolar modo, per il Marrelli Hospital. Proprio lunedì scorso, in contemporanea a Lamezia Terme, si svolgeva una manifestazione regionale della rete dei laboratori e a Crotone si assisteva ad un’assemblea pubblica presso il Marrelli Hospital, partecipata da centinaia di lavoratori e dalle rappresentanze sociali, politiche e istituzionali. Tutto questo – aggiunge Flora Sculco- è il segno evidente di un disagio e di un malessere profondo e diffuso che viene avvertito non solo dagli ‘addetti ai lavori’, ma viene percepito anche dall’intera comunità regionale e nel caso del Marrelli Hospital, dall’intera città di Crotone e dalla popolazione della provincia”.
Aggiunge Flora Sculco: “Per il Marrelli Hospital, in particolar modo, non si tratta di semplice ‘vertenza’ economica, quanto piuttosto di attacco mirato e ricorrente ad una struttura sanitaria che, fin dalla sua nascita, si è dedicata ad elevare lo standard qualitativo della sanità crotonese e calabrese. Bisogna ricordare, ancora una volta, che il Marrelli Hospital si è dedicato ad attività di eccellenza, in un corretto e virtuoso rapporto con il sistema pubblico, offrendo un contributo di straordinario valore al problema principale che presenta il sistema sanitario regionale. Ovvero, la piaga della emigrazione sanitaria che pesa sulle tasche dei calabresi per 300 milioni di euro l’anno, che vanno a rimpinguare le casse e i profitti della sanità del nord troppo spesso per cure che si potrebbero ottenere in Calabria, così come il Marrelli Hospital ha dimostrato in questo periodo”.
“In questo senso –sottolinea Flora Sculco-, non si spiega ‘l’accanimento terapeutico’ perpetuato dal commissario Scura ai danni di questa struttura che, invece, dovrebbe semplicemente essere aiutata, sostenuta e incentivata perché costituisce una speranza di una sanità migliore a Crotone e in Calabria. Mi azzardo a dire, e senza paura di smentita, che, se ci fosse un sistema premiante nella sanità calabrese mirato a ridurre il deficit ed in particolar modo quello derivante dall’emigrazione sanitaria, il Marrelli Hospital otterrebbe senza alcun sforzo le risorse economiche necessarie per sviluppare ulteriormente la propria encomiabile e altamente professionale attività”.
Per la Sculco “una visione, invece, ragionieristica, mirata e protesa a realizzare solo tagli lineari, indiscriminati e nocivi, non fa altro che mantenere in una condizione di ‘arretratezza’ tutto il nostro sistema sanitario, il livello e la qualità delle prestazioni, spingendo i calabresi a cercare risposte alle proprie esigenze di salute fuori dalla nostra regione.
Tutto questo – rileva il capogruppo di Calabria in rete- è inaccettabile e va sottoposto a profonda valutazione e riflessione, per invertire una rotta ed una politica sbagliata, che perdura ormai da troppo tempo senza nemmeno realizzare gli obiettivi prioritari che riguardano in primo luogo e senza se e senza ma, la salute dei calabresi. Rotta e politica che, come testimoniano le indagine e le statistiche dell’Istat, proprio per questa ragione, ma anche per la difficile situazione economica e sociale vissuta da una parte consistente della popolazione, hanno ridotto le attese di vita dei calabresi di due anni. Basta questo a destare una preoccupazione ed un allarme che non possono essere ignorati e dovrebbe indurre gli attuali e ‘solitari e estranei’ gestori della sanità calabrese a modificare i loro atteggiamenti e a evitare di produrre ulteriori e irreparabili danni. Forte di queste ragioni – conclude Flora Sculco- non risparmierò alcuna energia e metterò in campo tutto l’impegno necessario, in concertazione con i lavoratori e l’intera comunità, al fine di assicurare stabilità e prospettive di sviluppo sia alla rete dei laboratori e ancora di più al Marrelli Hospital”.