Sit-in a Catanzaro per difendere il trasporto ferroviario
redazione | Il 16, Nov 2011
Sabato 26 novembre dalle 12 alle 15 su piazza Matteotti
Sit-in a Catanzaro per difendere il trasporto ferroviario
Sabato 26 novembre dalle 12 alle 15 su piazza Matteotti
Riceviamo e pubblichiamo:
Su iniziativa dell’Associazione SEM-Sinistra Euro-Mediterranea, condivisa da altre associazioni e movimenti che hanno aderito al progetto di dar vita ad una aggregazione politica ampia per costruire un’alternativa al sistema politico attuale – fondata su contenuti innovativi, azioni concrete e regole di partecipazione effettiva e libera – è stata programmata una mobilitazione a sostegno della “Vertenza Ferrovie in Calabria”. Dai quattro angoli della regione, in treno, si muoveranno verso Catanzaro (l’appuntamento è per il 26 novembre su piazza Matteotti, dalle ore 12 alle 15) i calabresi coinvolti in un SIT-IN di “protesta e di proposta”, di protesta contro le politiche decennali di abbandono del trasporto pubblico regionale e di quello ferroviario in particolare, di proposta per un rilancio del sistema ferroviario su standard europei. L’interlocutore individuato è la Giunta regionale.
Sulla rete dei social network la vertenza conta già numerose adesioni. Si vanno organizzando in rete anche associazioni di utenti e pendolari del treno, associazioni e movimenti sensibili alla problematica, forze sindacali, sindaci. Ai sindaci dei comuni situati lungo le linee ferroviarie si chiede di dare un segnale simbolico di adesione, presenziando, con la fascia tricolore, le stazioni all’ora del transito dei treni dei manifestanti, accompagnati da una delegazione di consiglieri comunali e di cittadini; meglio ancora presenziando la manifestazione a Catanzaro.
Le ragioni della protesta sono molteplici: il trasporto ferroviario regionale in Calabria presenta livelli di degrado molto gravi. I dati di fatto rivelano una situazione al limite della sopportazione per i cittadini: l’obsolescenza della linea ferroviaria ionica, attestata su bassi livelli di servizio e non interessata da investimenti significativi ormai da decenni, la fragilità degli assi trasversali Ionio-Tirreno, l’impoverimento e la decimazione continua delle linee ferroviarie a scartamento ridotto, un parco veicolare modesto, vetusto e fatiscente, l’assenza di servizi dignitosi sia sula breve che sulla lunga percorrenza in termini di treni, orari, frequenze, informazione, assistenza al viaggiatore. La qualità e quantità di servizi di trasporto sono ormai tali da dissuadere l’utenza dall’affrontare un viaggio in ferrovia, tanto in ambito locale, quanto in ambito interregionale; mancano ad esempio servizi di collegamento diretti distribuiti nell’arco della giornata fra le città capoluogo di provincia, alcuni treni sono sovraffollati e scomodi, altri possono essere assimilati a treni da terzo mondo per la qualità del materiale rotabile, per le scarse condizioni igieniche, per l’insicurezza percepita dai viaggiatori, per parametri di affidabilità e regolarità di servizio.
Cambiare è possibile. Si rivendica il diritto a servizi ferroviari su standard europei; ed in particolare:
– l’acquisto e l’attivazione d’esercizio di nuovo materiale rotabile (15 nuovi treni regionali); nello stabilimento OMECA di Reggio Calabria si stanno costruendo 34 treni regionali su commessa delle Regioni Veneto ed Emilia Romagna; perché non estendere la commessa, dando peraltro ulteriore lavoro alle maestranze calabresi?
– la riqualificazione dell’intera linea ionica;
– interventi specifici sulle trasversali Ionio-Tirreno e su alcuni nodi di raccordo al fine di dar vita ad un sistema metropolitano regionale a maglie; in questo contesto è ritenuta strategica la trasversale Catanzaro – Cosenza delle Ferrovie Calabre (adeguamento dell’armamento e del profilo plano-altimetrico, riduzione drastica dei tempi di percorrenza, per renderla competitiva e salvaguardare i collegamenti con le aree interne);
– il recupero pieno delle FC nell’area della Piana di Gioia Tauro, con funzione di linee di forza nella dinamica della mobilità comprensoriale;
– il potenziamento del servizio di trasporto passeggeri sullo Stretto, mediante nuova flotta di navi veloci, frequenze sostenute, traghetti Ro-Ro in grado di ospitare treni regionali, senza scomposizione e manovre in porto;
– il recupero funzionale e sociale delle stazioni e potenziamento di alcuni nodi strategici per l’interscambio modale;
– nuovi programmi di esercizio e orari coordinati, assumendo il trasporto ferroviario come gerarchicamente dominante rispetto ai servizi di trasporto pubblico su gomma; attivazione di servizi ferroviari navetta per il raccordo rapido e confortevole tra comprensori ionici (Locride, Crotonese, Sibaritide) e nodi strategici della linea tirrenica primaria (Reggio C., Lamezia T., Paola), servizi navetta integrativi su corridoi costieri, servizi proporzionati per dare risposta alla domanda di mobilità Sud-Sud (Sicilia-Calabria-Basilicata-Puglia);
– il mantenimento e il potenziamento dei servizi sul corridoio tirrenico, con treni di qualità a media e lunga percorrenza.
Si tratta di una partita dell’ordine di 150-250 Milioni di Euro, ancora attivabili nella programmazione regionale (POR Calabria); 150 Mni di Euro sono il minimo vitale per l’acquisto di treni, il recupero e rilancio funzionale delle linee taurensi, la eliminazione di criticità diffuse sulle infrastrutture, il recupero del patrimonio di caselli e stazioni, l’avvio di un nuovo standard di esercizio del trasporto ferroviario. Un segnale di cambiamento in risposta alle reali esigenze della Calabria. E’ tempo di dire basta alle politiche sterili e dispendiose (Ponte sullo Stretto, grandi opere, nuove autostrade). Se necessario, occorre mettere in discussione la forte concentrazione di risorse sulle città capoluogo di provincia (450 Mni di Euro per Reggio, 160 per Cosenza, 145 per Catanzaro), su progetti discutibili sia per l’eccessivo rapporto costi/benefici, sia per il serio rischio di disimpegno da parte della Commissione Europea dati i tempi di realizzazione prevedibilmente lunghi e a scadenza obbligata (Dicembre 2015). E poi abbiamo il diritto di recuperare anche una piccola parte dei fondi promessi da vari governi per il Ponte sullo Stretto e mai erogati; per la rete di treni ad Alta Velocità, realizzata nel corso dell’ultimo decennio quasi interamente nel Centro-Nord, lo Stato italiano ha speso oltre 100 Miliardi di Euro. Dare oggi rinnovato valore all’Unità d’Italia significa garantire una più equa distribuzione territoriale delle risorse e quindi una maggiore attenzione per il Mezzogiorno. Non si può più tardare, è ora di passare alla mobilitazione di massa.
GLI APPUNTAMENTI:
– Venerdi 18, a Reggio C., ore 11:00, presso la sede del Dopolavoro Ferroviario, P.za Garibaldi
– Sabato 19, a Roccella I., ore 11:00, presso la sede del Dopolavoro Ferroviario, vicino stazione
– Sabato 19, a Catanzaro L., ore 17:00, presso la sede del Dopolavoro Ferroviario, vicino stazione
– Domenica 20, a Lamezia T., ore 11:00 presso la sede del Dopolavoro Ferroviario, vicino stazione.
Stiamo verificando l’eventualità di un altro incontro a Crotone
Domenico Gattuso
redazione@approdonews.it