Situazione sempre più drammatica ad ospedale Locri Il sindaco Calabrese invita tutti a difendere il diritto alla salute e alla dignità
Il sindaco di Locri Giovanni Calabrese non ci sta: la situazione dell’ospedale di Locri è sempre più critica.
Dopo la consueta visita in ospedale, Calabrese invita tutti a difendere il diritto alla salute e alla dignità.
È inverosimile e disumano ciò che accade, giornalmente, all’ospedale di Locri dove la situazione è sempre più drammatica e il diritto alla salute e alla dignità calpestati continuamente.
Per questo il primo cittadino di Locri, che da anni, protesta e tenta di richiamare l’attenzione sulla vicenda sanità, evidenzia, ancora una volta, le condizioni precarie in cui versa il nosocomio. Il suo appello è forte e diretto: «All’ospedale di Locri stiamo rasentando la follia. Ieri mattina, come ho sempre fatto da quando rivesto un ruolo pubblico, mi sono recato a fare “visita” ai dipendenti ospedalieri che lavorano, da ormai molti anni, in condizioni drammatiche. Alle 13.30 il Pronto Soccorso sembrava il mercato settimanale.
Medici e personale esasperati con decine di pazienti “parcheggiati” sulle barella; un signore anziano da cinque giorni in attesa di esserne ricoverato da qualche parte senza ricevere assistenza e risposte, mentre in alcuni reparti medici con turno h 24. Ma il massimo dell'”ingegneria organizzativa ospedaliera” – prosegue il sindaco- si è raggiunto con il blocco dei ricoveri nel reparto di ortopedia e con la conseguente formale disposizione di “inviare i pazienti bisognevoli di prestazioni ortopediche presso l’ospedale di Polistena e quello di Reggio Calabria.
A questo incredibile provvedimento si aggiunge la “chiusura del reparto di radiologia dalle 20.00 alle 08.00 dei giorni 10, 12 e 14 agosto”. Intanto l’ospedale di Polistena sembrerebbe, per carenza di personale e di posti, non accettare i pazienti provenienti da Locri. Tutto ciò è veramente troppo, disumano e irragionevole. Locri e la Locride non meritano mortificazioni del genere.
Invito i cittadini della Locride a ribellarsi, a non continuare a subire in silenzio, ad avviare forme democratiche di protesta. Non possiamo consentire la chiusura dell’ospedale. E poi l’invito ai cittadini: “Ricominciamo a lottare per l’Ospedale e per la Locride”; #iononmollo, #ribellatilocride, #lospedalevasalvato, questi gli hastag che circolano sul profilo personale facebook, perché anche con questo linguaggio, con i social, il messaggio possa essere più diretto ed efficace possibile e raggiungere la sensibilità di tutti.