“Faida dei boschi”, colpiti i clan dell’Alto Jonio reggino: 16 arresti – AGGIORNAMENTI
redazione | Il 08, Ago 2012
Blitz di carabinieri e polizia nei comuni di Monasterace, Caulonia, Stilo, Riace e Stignano per bloccare le cosche Ruga, Leuzzi e Vallelonga
“Faida dei boschi”, colpiti i clan dell’Alto Jonio reggino: 16 arresti
Blitz di carabinieri e polizia nei comuni di Monasterace, Caulonia, Stilo, Riace e Stignano per bloccare le cosche Ruga, Leuzzi e Vallelonga, coinvolte nel sanguinoso scontro che si è riacceso nel 2009. Individuati anche i responsabili dell’omicidio del boss Damiano Vallelunga, la cui morte ha causato gli scontri
Alle prime ore di questa mattina, a conclusione di una complessa ed articolata attività d’indagine, avviata nell’ambito del procedimento penale nr. 3190/R.G.N.R. D.D.A., i Carabinieri e personale della Polizia di Stato di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione a nr. 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal G.I.P. su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di elementi di spicco dell’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta, operante sul territorio della Provincia di Reggio Calabria, sul territorio nazionale ed estero costituita da molte decine di “locali”, articolate in tre mandamenti e con organo di vertice detto “Provincia” ed, in particolare, appartenenti all’articolazione territoriale denominata cosca RUGA – LEUZZI – VALLELONGA, operante nel comprensorio di Monasterace e nella “Locale” di Caulonia nonché nei comuni limitrofi di Stilo, Riace e Stignano, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione di armi da fuoco, omicidi, tentati omicidi, intestazioni fittizie di beni ed altro.
Alcuni indagati sono, infatti, ritenuti responsabili di avere programmato, in concorso tra di loro, e dato esecuzione, con ruoli diversi, al patito omicidio, commesso nel comune di Riace (RC) in data 27.09.2009, ai danni di VALLELUNGA Damiano cl. 57, pregiudicato per associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, rapina e ritenuto il capo della omonima ‘ndrina detta anche dei “Viperari”, operante nel comprensorio di Serra San Bruno nonché ad alcuni tentati omicidi tra i quali quello commesso nel comune di Monasterace (RC), in data 19.06.2010, nei confronti di CAVALLARO Enzo .
Nello specifico, le ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti degli indagati, per come riportati nel sotto indicato elenco riepilogativo, sono state eseguite dalla Polizia di Stato (per gli indagati dal nr. 1 al nr. 8) e dall’Arma dei Carabinieri (per gli indagati dal nr. 9 al nr. 16) di Reggio Calabria:
1. VALLELONGA Agostino, nato a Caulonia (RC) il 13.10.1973, residente in Fabrizia (VV) al viale E. Berlinguer nr. 35 (figlio del defunto Giovanni);
2. VALLELONGA Bruno, nato il 23.10.1968 a Caulonia (RC) e residente in Monasterace (RC) in c.da Giardino n.25 (figlio del defunto Giovanni);
3. VALLELONGA Luigi, nato il 15.04.1976 a Caulonia (RC) ed ivi residente in c.da Campoli Vipari snc. (figlio del defunto Giovanni);
4. VALLELONGA Piero, nato a Caulonia (RC) il 07.11.1972, residente in Stilo (RC) in C.da Caldarella nr. 76 (figlio del defunto Giovanni);
5. COMITO Renato, nato a Caulonia (RC) il 29.10.1953 ed ivi residente via Lisera’ (cognato del defunto Vallelonga Giovanni);
6. FRANZE’ Cosimo, nato a Locri (RC) il 22.11.1965 e residente a Caulonia (RC) in C.da Frauzzo (Genero del defunto Vallelonga Giovanni);
7. FRANZE’ Vincenzo, nato a Locri (RC) il 27.03.1992 e residente a Caulonia (RC) in c.da Frauzzo (figlio di Cosimo e di Vallelonga Antonietta);
8. LEUZZI Antonio, nato a Catanzaro (CZ) il 16.04.1985 e residente a Stignano (RC) in C.da Favaco nr. 154 (figlio di Cosimo Giuseppe).
9. RUGA Domenico, nato a Locri il 23.11.1977 e residente a Monasterace (RC) in c.da Lambrosi n. 12;
10. GALLACE Vincenzo, nato a Guardavalle (CZ) il 27.03.1947, in atto detenuto;
11. LEUZZI Cosimo Giuseppe, nato a Stignano (RC) il 06.10.1954, ivi residente in c.da Favaco nr.102;
12. SPATARI Cosimo, nato il 26.09.1961 a Mammola (RC) il 26.09.61, residente a Placanica (RC) via San Tommaso, domiciliato in Riace (RC) alla C/da Pipedo snc;
13. SPATARI Luca, nato a Siderno (RC) il 31.10.1985, residente in Riace in c.da Pipedo nr. 20 (figlio di Cosimo);
14. MISITI Angelo Natale, nato Locri (RC) il 06.12.1970 e residente a Stignano (RC) in via Carrera 6;
15. PAPALEO Salvatore, nato a Monasterace il 5.2.1972;
16. SOTIRA Andrea, nato a Moncalieri (TO) il 09.09.1978 e residente in Stignano (RC) c.da Favaco nr.110;
L’attività investigativa in parola ha permesso di registrare l’insorgenza improvvisa, a partire dalla seconda metà dell’anno 2009, di una escalation di eventi sanguinosi particolarmente allarmanti che ha trovato il suo momento iniziale nel citato omicidio di VALLELUNGA Damiano, segnalando, con un seguito di altri delitti consimili, l’insorgenza di contrasti violenti nell’ambito della criminalità organizzata collocata a cavallo fra le province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro e l’esigenza di riassetto degli equilibri sponsorizzata da personalità criminali allarmanti per il loro trascorso giudiziario quali LEUZZI Cosimo Giuseppe, GALLACE Vincenzo e dal defunto RUGA Andrea, tutti ritenuti ai vertici delle omonime ‘ndrine attive in queste province.
Successivamente al patito omicidio del “boss dei viperari” VALLELUNGA Damiano si sono, infatti, verificati, nei territori a cavallo delle province di Reggio Calabria e Catanzaro una serie di omicidi che hanno coinvolto, con alternanza, i contrapposti cartelli criminali, prova evidente che gli omicidi erano la conseguenza dello scatenarsi di una sanguinosa faida apertasi proprio con l’eliminazione di VALLELUNGA Damiano.
Le indagini congiuntamente condotte dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri si sono avvalse di mirate attività d’intercettazione intraprese massicciamente a carico dei familiari e dei soggetti, comunque, vicini a VALLELONGA Giovanni cl. 48, il secondo dei morti eccellenti di tale faida, accompagnata da significativa raccordata attività di controllo sul territorio nonché della collaborazione con la Giustizia di BELNOME Antonio , affiliato alla “Locale” di Seregno in Lombardia e riconosciuto killer dell’omicidio, commesso il 14.07.2008, in localita San Vittore Olona, nei confronti di NOVELLA Carmelo, capo della “Lombardia” e ai vertici della “Locale” di Guardavalle (CZ).
Le propalazioni del collaboratore di Giustizia BELNOME, puntualmente riscontrate da questi Uffici investigativi, hanno fornito utili elementi sulla composizione soggettiva della struttura criminale RUGA – LEUZZI – VALLELONGA e sull’identificazione dei responsabili materiali e morali di alcuni degli episodi di sangue citati.
In altre parole, gli organi inquirenti hanno fatto piena luce sulla cd. “Faida dei Boschi” che ha visto fronteggiarsi agguerrite organizzazioni ‘ndranghetistiche attive nel territorio dell’alto versante jonico della provincia di Reggio Calabria ed, in particolare nel comprensorio dei comuni di Stilo, Caulonia, Riace, Monasterace e Stignano, tutti comuni tra di loro confinanti, territori tristemente noti alle vicende giudiziarie, perché da decenni sottomessi al controllo della criminalità organizzata che ha perpetrato, nel tempo, ogni genere di reati, dai sequestri di persona alle estorsioni, dal traffico di sostanze stupefacenti all’infiltrazione ed al controllo degli appalti pubblici, dando vita a più riprese, in ragione dell’esigenza di predominio sul territorio, a vere e proprie faide, che hanno coinvolto intere generazioni e dalle quali sono scaturiti numerosi omicidi.
Nei territori d’influenza della cd. “Faida dei Boschi” si è assistito, inoltre, alla perpetrazione di atti intimidatori consumati in pregiudizio di Sindaci e Amministratori locali dei Comuni interessati, indicatori dell’intento dell’organizzazione mafiosa di imporre la propria presenza all’interno della pubblica amministrazione con il fine di condizionare la gestione della “res publica” e garantirsi, in tal modo, l’accaparramento di pubblici appalti e servizi.
Appare opportuno segnalare, inoltre, che l’esecuzione dei siffatti provvedimenti restrittivi, relativi all’odierna operazione di polizia giudiziaria, potrà prevedibilmente anticipare e prevenire eventuali atti intimidatori ed azioni omicidiarie, da parte del clan mafioso RUGA – LEUZZI – VALLELONGA, nei rispettivi territori di influenza mafiosa.
Nel medesimo provvedimento, inoltre, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria hanno provveduto al sequestro preventivo di alcune imprese operanti nel settore dell’industria boschiva, dei lavori edili e della lavorazione e vendita di materiali inerti, attività economiche attraverso le quali gli indagati, direttamente e per interposta persona, conseguivano i propri illeciti profitti, rendendole le uniche in grado di operare nei rispettivi territori d’influenza per l’assorbimento di tutte le attività economiche che ivi si sviluppavano.
Si tratta, in particolare, delle seguenti imprese:
1. “Impresa individuale VALLELONGA Bruno” (Caulonia (RC) 23.10.1968) con sede in Monasterace (RC) c.da Giardino nr. 25 ed unità locale in Caulonia (RC)- c.da Campoli Vipari nr.50 (REA nr. RC 109646);
2. SPATARI S.r.l. unipersonale, sedente in Stignano (RC) – c.da Favaco s.n.c., amministratore unico SPATARI Luca (Siderno (RC) 31.10.1985) (REA nr. RC169044);
3. “Impresa individuale SPATARI Cosimo” (Mammola (RC) 26.09.1961) sedente in Placanica (RC) via San Tommaso (REA nr. RC101844).
Il valore di mercato delle ditte, oggetto del provvedimento di sequestro preventivo, e facenti capo a VALLELONGA Bruno cl. 68, a SPATARI Cosimo cl. 61 ed al figlio SPATARI Luca cl. 85 si aggira intorno a circa 3 milioni di Euro.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria di Reggio Calabria ed associati presso le locali case circondariali.
GRATTERI: COLPITA ELITE COSCHE
”Con questa indagine siamo entrati in un territorio molto difficile perché abbiamo colpito gruppi e persone che rappresentano l’elite della ‘ndrangheta”. Lo ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, illustrando, nel corso di una conferenza stampa, i risultati dell’operazione condotta da carabinieri e polizia in relazione alla “faida dei boschi”. “Abbiamo arrestato – ha aggiunto Gratteri – esponenti di primissimo piano della ‘ndrangheta che estendono la loro influenza anche all’estero. Ed in questo senso l’indagine ha consentito sicuramente di mettere un punto fermo importante nelle inchieste sulla ‘ndrangheta”. “Si tratta di gente – ha detto ancora il procuratore Gratteri – che detta l’agenda della vita criminale in una vasta zona della provincia di Reggio Calabria. Per questo è stato importante esservi ‘entrati’ con questa indagine”. Il Procuratore della Repubblica reggente di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, ha espresso la propria soddisfazione “per il fatto che questa operazione – ha detto – ha consentito di riaffermare la presenza dello Stato in aree nelle quali, invece, le ‘ndrine la facevano da padrone”.
Misiti Angelo Natale
Papaleo Salvatore
Sotira Andrea
Spatari Cosimo
Spatari Luca
REGGIO CALABRIA – Blitz di carabinieri e polizia di Reggio Calabria contro le cosche di ‘ndrangheta dell’alto Jonio reggino, con sedici ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Reggio Calabria nei confronti di altrettanti affiliati alle cosche Ruga-Leuzzi-Vallelonga, attive nei comuni di Monasterace, Caulonia, Stilo, Riace e Stignano. L’inchiesta è coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e i particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà in a Reggio Calabria alle 11.
Contestati, a vario titolo, i delitti di associazione mafiosa, detenzione di armi da fuoco, omicidi, intestazione fittizia di beni e altro. Le forze dell’ordine hanno anche eseguito due sequestri a carico di due imprese. Tra i sedici arrestati, vi sono anche i presunti assassini di Damiano Vallelunga. L’uomo, 52 anni ritenuto boss dell’omonima cosca di Serra San Bruno, nel vibonese, fu freddato nel corso di una sparatoria davanti al Santuario dei santi Cosimo e Damiano, a Riace nel reggino, la domenica mattina del 27 settembre 2009. Fu quell’omicidio ad accendere la nuova «faida dei boschi», nome col quale è stata battezzata l’operazione odierna coordinata dalla Dda di Reggio Calabria.
LE PERSONE E LE IMPRESE COINVOLTE, UN UOMO E’ IRREPERIBILE
Sono sedici le ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda reggina per il blitz contro le cosche coinvolte nella faida dei boschi. Ecco l’elenco dei destinatari del provvedimento: Vincenzo Gallace di Guardavalle, Renato Comito di Caulonia, Cosimo Franzé di Caulonia, Vincenzo Franzé di Caulonia, Antonio Leuzzi di Stignano, Cosimo Leuzzi di Stignano, Angelo Misiti di Stignano, Salvatore Papaleo di Monasterace, Domenico Rugo di Monasterace attualmente irreperibile, Andrea Sotira di Stignano, Cosimo Spatari di Placanica, Luca Spatari di Riace, Agostino Vallelonga di Fabrizia, Bruno Vallelonga di Monasterace, Damiano Vallelonga di Mongiana, Luigi Vallelonga di Caulonia, Piero Vallelonga di Caulonia.
Sequestrate inoltre imprese nel campo dell’edilizia di Bruno Vallelonga e Luca Spatari.
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