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TAURIANOVA (RC), VENERDì 18 OTTOBRE 2024

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Sondaggi: testa a testa Obama-Romney, resiste Gingrich. E’ lui l’anti Mitt

Sondaggi: testa a testa Obama-Romney, resiste Gingrich. E’ lui l’anti Mitt

| Il 18, Gen 2012

Secondo un sondaggio Cnn/Orc, l’ex governatore avrebbe il 48% dei voti contro il 47% del presidente

Sondaggi: testa a testa Obama-Romney, resiste Gingrich. E’ lui l’anti Mitt

Secondo un sondaggio Cnn/Orc, l’ex governatore avrebbe il 48% dei voti contro il 47% del presidente

 

 

(ANSA) Newt Gingrich, l’ex speaker della Camera emerge come il più pericoloso concorrente di Mitt Romney che, malgrado la serata non brillantisima, tiene botta, confermando comunque di essere saldamente in pole position per la nomination repubblicana. Battuta d’arresto invece per Ron Paul, il libertario, travolto da una salva di fischi. E’ questo, a caldo, il verdetto del sedicesimo dibattito tv tra i candidati repubblicana alla nomination, il primo dalla South Carolina, dove tra 4 giorni l’ex Governatore del Massachusetts potrebbe chiudere la partita. Un candidato sempre più “eleggibile”, tenuto conto degli ultimi sondaggi che lo danno ormai testa a testa nell’eventuale battaglia finale con Barack Obama. Tuttavia, ieri sera, in tanti si aspettavano che il front runner venisse messo alla graticola. E in fondo, durante due ore di dibattito in diretta tv sulla Fox da Myrtle Beach, il copione è stato quello atteso. Tutti contro Romney. Unica eccezione Ron Paul, il parlamentare texano libertario che, incredibilmente ha ‘salvato’ Romney evitando di infierire nei suoi momenti di difficoltà.

Molto più determinato Newt Gingrich che al momento é l’unico in grado di correre come l’anti-Romney. Sapendo di giocare in casa, lui che è nato nella vicina Georgia, è riuscito a toccare le corde emotive e gli umori più veri di questa platea del profondo sud. Ha esaltato la folla bocciando Obama in economia, e definendolo come il presidente “dei buoni pasto dei poveri”. Poi, l’applauso più convinto lo ha ottenuto quando ha attaccato il pacifismo un po’ naif di Paul, gridando al microfono che “i nemici vanno uccisi” . Un passaggio talmente forte, che lo stesso Romney, normalmente più pacato, sull’onda emotiva del momento s’é lasciato andare di essere d’accordo con Gingrich. Quindi, sempre Romney ha accusato Obama di essersi ritirato dall’Iraq per “motivi politici”, senza sentire il parere dei militari. Quindi l’ha ammonito per non voler negoziare con i talebani. E in precedenza, cercando di far dimenticare la sua estrazione moderata, ha annunciato la linea dura contro gli immigrati clandestini, escludendo qualsiasi ipotesi di sanatoria. Tutti passaggi accompagnati da una buona dose di applausi. Insomma, come sintetizza Politico.com, Romney ha “avuto momenti di difficoltà, ma alla fine la sua dignità e soprattutto la sua leadership è uscita intatta”.

Rick Santorum, l’ex senatore ultraconservatore della Pennsylvania, ha cercato di fare la sua parte, scambiando un paio di battute polemiche con Romney, accusato come sempre di aver cambiato idea troppo spesso, nel corso degli anni. Ma alla fine l’eroe dell’Iowa non ha lasciato il segno. Cosa che invece é riuscita a Rick Perry, apparso tonico, in palla, capace di comunicare le sue idee con grande efficacia. In apertura il governatore del Texas ha riscaldato l’ambiente chiedendo a Romney di rendere pubblica la sua dichiarazione dei redditi. Un affondo ben riuscito, tanto che Mitt ha dovuto rispondere che lo farà in aprile, durante la ‘tax season’. Oggi, forse con un autogol, il milionario Romney ha lasciato intendere che paga un’aliquota di circa il 15%, decisamente poco, scioccando gli ambienti politici. Se la campagna iniziasse oggi il governatore del Texas potrebbe anche cantare vittoria. Ma sa che potrebbe essere tardi per riaprire i giochi. E non solo per lui. Tra qualche giorno, un altro dibattito tv, l’ultimo prima delle primarie del Palmetto State come viene chiamata la South Carolina negli Usa. E quella sì sarà l’ultima chance per chi spera ancora di insidiare Mitt Romney.