Soriano Calabro, uno scrigno ricco di storia e cultura Molti gli intellettuali che hanno trascorso del tempo nella cittadina del Vibonese
di Caterina Sorbara
Quasi tutte le città, i paesi o semplicemente i piccoli borghi della Calabria, sono di nobili origini, ricchi di storia e di figli “famosi”. Tra questi c’è Soriano, un paese della provincia di Vibo Valentia, che da qualche anno a questa parte, gode dell’attenzione di uomini di cultura non solo italiani ma anche stranieri. Soriano è uno scrigno ricco di storia, cultura, arte, archeologia, artigianato e gastronomia. Trascorrere un po’ di tempo a Soriano, vuol dire “curare la propria anima e i propri sensi”.
Tra gli intellettuali che sono stati a Soriano ricordiamo: Vittorio ed Elisabetta Sgarbi; Paolo Rumiz; Vito Teti; Gerardo Sacco; Philippe Daverio; Marco Revelli; Antonella Tarpino; Silvana Iannelli; Bruno Giordano Guerri; Lorenzo Capillini; Carmine Abate; Mimmo Gangemi; Peppe Voltarelli; Cecilia Primerano; Angela Bubba; Mario Fortunato e Carlo Lucarelli. Le sue origini sono legate alla fondazione del convento dei padri domenicani (1510) distrutto dal terremoto del 1659. Il convento, venne poi ricostruito in forme monumentali dal domenicano bolognese padre Bonaventura Presti, diventando in seguito, uno dei più ricchi e famosi conventi domenicani d’Europa ed uno dei Santuari più frequentati dell’Italia Meridionale.
Il viaggiatore britannico Henry Swinburne, scrisse che circa 1500 donne presunte indemoniate si recavano annualmente in pellegrinaggio a Soriano. Il convento venne raso al suolo dal terremoto del 1783 e fu ricostruito, più modestamente, in un’area dell’antico edificio solo all’inizio dell’Ottocento.
Oggi le imponenti rovine del convento e della chiesa di San Domenico rappresentano il più importante monumento del comune, nonché una delle più terribili memorie del sisma del 1783 in Calabria. Nel 1964 vi venne aggregata la borgata Collina degli Angeli, già parte del comune di Sorianello. L’architettura della chiesa è tardo barocca: all’interno è conservata una statua di san Domenico scolpita in un unico tronco di tiglio dallo scultore sorianese Giuseppe Ruffo.
Nell’attiguo ex-convento dei padri domenicani, ricostruito in un’ala dell’antico convento, ha sede il municipio di Soriano Calabro ed una raccolta di reperti dell’antico edificio. Ricordiamo poi, il Mumar Museo dei Marmi, (i locali dove è ospitato un tempo erano il refettorio e la cucina del convento) che ospita una raccolta di oltre 200 reperti marmorei risalenti al periodo barocco. Tra gi autori ricordiamo: Cosimo Fanzago,Matteo Bottiglieri, Francesco Pagano e Francois Dusqunois.
Un’altra perla preziosa di Soriano è la “Biblioteca calabrese”, fondata e diretta da Nicola Provenzano, che comprende un patrimonio librario dedicato esclusivamente alla Calabria e ai calabresi di oltre 30.000 titoli. La biblioteca pubblica dal 1998 la rivista semestrale Rogerius, diretta da Tonino Ceravolo. Biblioteca e rivista hanno come logo il follaro di Ruggero il Normanno in riferimento al periodo ritenuto di maggiore splendore per la regione calabrese dopo quello della Magna Grecia.
In conclusione, vorrei invitare i nostri lettori a visitare Soriano, per emozionarsi, per sognare e per dire ancora una volta: “Sono orgoglioso di essere calabrese”.