Sorical, Angela Napoli presenta un’interrogazione parlamentare
redazione | Il 20, Giu 2012
Ecco il testo integrale
Sorical, Angela Napoli presenta un’interrogazione parlamentare
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia, al Ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, al Ministro dell’ Economia e delle Finanze – Per sapere – premesso che:
– con atto ispettivo n. 4-15546 del 29 marzo 2012, l’interrogante aveva denunziato le anomalie con le quali da parte della SoRiCal Spa vengono gestiti in Calabria l’approvvigionamento e la fornitura dell’acqua;
– nello stesso atto ispettivo l’interrogante, richiamando la relazione della Magistratura contabile calabrese, ha evidenziato l’errore della tariffa del servizio idrico integrato che ha gravato per circa 1,8 milioni di euro all’anno sui Comuni e, quindi, sui cittadini, calabresi;
– la SoRiCal e’ una società a capitale misto, pubblico/privato, il cui capitale e’ detenuto per il 53,5 per cento dalla Regione Calabria e per il 46,5 per cento da Veolia – General des Eaux, multinazionale francese, società che sta rivedendo la sua partecipazione ed ha deciso di lasciare la Calabria;
– non e’ mai stato evidenziato il motivo per cui la SoRiCal non sia mai stata posta sotto il controllo della Stazione Unica Appaltante Regionale (SUAR);
– l’attuale presidente della SoRiCal e’ Sergio Abramo, proclamato sindaco della città di Catanzaro, capoluogo di regione, nell’ultima tornata elettorale, per la quale sono in fase di trattazione numerosi ricorsi e sono state avviate anche inchieste giudiziarie;
– il Comune di Catanzaro, come tanti altri Comuni calabresi, dovrebbe essere ancora debitore per diversi milioni nei confronti della SoRiCal, tanto che nel novembre del 2011 ha subito il taglio dell’erogazione dell’acqua del 60 per cento;
– a tutt’oggi la società erogatrice dell’acqua, nonostante i mai ripagati errori tariffari su richiamati, sta creando grossi disagi a numerosi comuni calabresi, costretti a ricorrere al TAR per derimere il contenzioso in atto che rischia di portare al taglio dell’erogazione dell’acqua;
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