Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Sorvegliato speciale sorpreso dai Carabinieri in piscina L'uomo, alla vista dei militari dell'Arma, ha tentato la fuga

Sorvegliato speciale sorpreso dai Carabinieri in piscina L'uomo, alla vista dei militari dell'Arma, ha tentato la fuga
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Nel pomeriggio di ieri, un maresciallo dei carabinieri della sezione Radiomobile di Cosenza, in borghese e libero dal servizio, si trovava all’interno della struttura del Parco Acquatico in Rende quando ha riconosciuto uno degli utenti che affollavano la piscina, un 28enne sorvegliato speciale con l’obbligo di dimora in Cosenza. Il maresciallo, dopo avere attenzionato per qualche momento il soggetto che si era recato in piscina insieme ai fratelli, ha deciso di avvertire il maresciallo maggiore comandante del reparto Radiomobile dell’Arma della compagnia di Cosenza il quale anche questo, libero dal servizio, si è recato sul posto per avere più chiara la situazione. I due militari decidono di chiamare a supporto una pattuglia dell’Arma prima di procedere al fermo del giovane

Una volta giunti i rinforzi e circondato l’area, il maresciallo Paldino si sarebbe avvicinato al 28enne per fermarlo ma il giovane inizialmente avrebbe cercato di nascondersi sotto un lettino da mare e poi, successivamente, avrebbe aggirato il perimetro della piscina per darsi alla fuga. I militari hanno attuato un breve inseguimento bloccandolo nell’immediato per poi arrestarlo. Davanti al giudice monocratico Branda il giovane ha spiegato che non aveva pensato la struttura ricreativa ricadesse all’interno del comune di Rende, perché situata a poche centinaia di metri dall’abitazione in via Popilia. E per questo ha chiesto scusa. Mentre sulla tentata fuga ha dichiarato di non avere riconosciuto i carabinieri perché non vestivano la divisa e di avere pensato fosse qualche balordo intenzionato a picchiarlo. Il giudice monocratico Branda dopo avere accolto le motivazioni della difesa ha convalidato l’arresto applicando la misura dell’obbligo di firma e rigettando la richiesta del pubblico ministero dell’applicazione degli arresti domiciliari.