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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 05 DICEMBRE 2024

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Sostanze nocive in alcuni materiali scolastici I test di uno studio hanno rivelato la presenza di sostanze indesiderabili

Sostanze nocive in alcuni materiali scolastici I test di uno studio hanno rivelato la presenza di sostanze indesiderabili
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A pochi giorni dall’inizio della scuola il prossimo settembre, mentre genitori e figli sono alle prese con gli ultimi acquisti per il materiale scolastico è stato pubblicato un inquietante studio su alcuni materiali scolastici. I test hanno rivelato la presenza di sostanze indesiderabili che dovrebbero indurre i genitori a valutare gli acquisti del “materiale scolastico”. Per matite, quaderni, raccoglitori o zaini, il rigore deve essere simile a quello utilizzato nella scelta del cibo. Tra le prime regole andrebbero senz’altro lette le etichette per verificare quelli che non dovrebbero essere comprati a causa della presenza di sostanze potenzialmente nocive. Questo è sostanzialmente il risultato di una indagine da parte della UFC Que Choisir, primaria associazione dei consumatori francese. L’organizzazione ha preso, quindi, immediatamente la decisione di chiedere di ritirare al più presto possibile i prodotti sospetti che in ultima analisi non sono conformi alle aspettative. Tra i tanti prodotti per la scuola, ben 52 sono stati individuati come nocivi a causa della presenza di composti allergenici, tossici o cancerogeni. Risultati allarmanti soprattutto quando si sa che questi prodotti saranno nelle mani dei nostri figli per un anno intero. La situazione sarebbe addirittura disastrosa in relazione a 19 “suppellettili”. Tra questi, troviamo i pastelli che contengono ftalati (interferenti endocrini) o la colla stick, che ha rivelato la presenza di formaldeide. Se i vostri figli amano scrivere con l’inchiostro, fate attenzione quando si fa shopping. Secondo i test, l’associazione avrebbe individuato impurità cancerogene, e anche fragranze allergizzanti. Molti genitori in Francia si starebbero muovendo verso le marche più note pensando che utilizzino maggior rigore nella messa in commercio dei propri prodotti. Ma la “marca” non sarebbe una garanzia di qualità per queste prove di laboratorio. Basti pensare che un prodotto a marchio Bic conterrebbe diversi allergeni, ma alti livelli
di Methylisothiazolinone sarebbero individuati in altri inchiostri, come Waterman. L’associazione ha chiesto alla DGCCRF (Direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes), l’omonima francese della nostra Antitrust, di agire rapidamente per la verifica della conformità alle normative vigenti dei prodotti immessi sul mercato. Per l’acquisto di materiale scolastico, è evidentemente difficile selezionare tutti i prodotti, ma è meglio perdere un po’ di tempo per esaminare ogni etichetta, consiglia l’associazione francese a tutti i genitori, mentre analoga sensibilità, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, non si riscontra in Italia, dove un analogo intervento sarebbe urgente pure da parte delle autorità sanitarie, anche se l’imminente inizio dell’anno scolastico consentirebbe controlli ancora una volta tardivi. Non resta, in ultimo, che affidarsi nella scelta a tutti i genitori ed ai responsabili degli studenti.