Sostegni per completare la diga sul fiume Melito La soddisfazione di Coldiretti Calabria
Alla presentazione del Rapporto ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) 2017 “Manutenzione Italia: azioni per l’Italia sicura e le Opere Incompiute” che si è tenuto nella sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno partecipato per la Calabria Nicodemo Oliverio, deputato Pd, Capogruppo Dem in commissione Agricoltura e il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro e una nutrita rappresentanza dei Consorzi calabresi con il Presidente dell’ANBI-Calabria Marsio Blaiotta. In tale contesto ha assunto un importante ruolo il report sulle opere incompiute, una vicenda sgradevole ed ingiusta, – è stato sottolineato – che va chiusa in tempi rapidissimi in una direzione o nell’altra, ma va chiusa! Anbi intanto ha denunciato la situazione, ha messo in evidenza dove sono le responsabilità e sostenuto che non è più rinviabile la realizzazione di quelle opere, cosiddette incomplete, si tratta di dighe, impianti di irrigazione, adduttori ed altri interventi, interrotti per contenziosi sugli appalti, interruzioni del finanziamento, o altre ragioni. In Calabria sono censite sette incompiute e nel rapporto un posto di primo piano è stato assegnato alla Diga sul Fiume Melito, infrastruttura importantissima ai fini irrigui e potabili per la Calabria Centrale che insiste prevalentemente nel comune di Gimigliano (CZ) e assegnata al Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese.
L’on.le Nicodemo Oliverio nel suo intervento ha affermato che le opere idriche incompiute, in un Paese che affronta e affronterà situazioni di siccità sempre più severe d’estate mentre tra autunno e inverno è perennemente a rischio dissesto idrogeologico, con morti e gravi danni, sono una cosa che “brucia sulla pelle dei tanti cittadini che vedono queste opere iniziate da moltissimo tempo ferme, con gli espropri che sono già stati fatti, con tante risorse che sono state investite e che chiamano direttamente in causa le comunità, anche per il mancato sviluppo di quel territorio. L’agricoltura, i prodotti agricoli che sono apprezzati nei mercati mondiali – ha aggiunto – nascono prevalentemente da terreni irrigati. Per questo lo sviluppo del Mezzogiorno passa soprattutto anche dall’irrigazione, dalla possibilità di irrigare i terreni”, ha sottolineato Nicodemo Oliverio, “in quest’ultima annata nella quale abbiamo riscontrato una grande siccità i vigneti che hanno prodotto uve di qualità sono prevalentemente quelli che hanno ricevuto un’irrigazione di soccorso, tanti prodotti invece non si sono potuti realizzare per mancanza d’acqua”. In questa situazione il Governo “è stato impegnato dal Parlamento a portare avanti tre soluzioni– ha continuato – definire e completare le tante incompiute come la diga del Melito per la quale condivide la grande battaglia fitta di iniziative che sta portando avanti il Presidente del Consorzio Ionio Catanzarese Grazioso Manno, e, poi avviare da subito la progettazione e realizzazione delle opere necessarie per le quali vi sono 700 milioni al ministero delle Politiche agricole e avviare il piano di invaso, risorse che possono essere utilizzate ogni anno a tutela del territorio e contro il dissesto idrogeologico.
Continuerò a battermi – ha concluso – affinchè vengano assegnate risorse” alla lotta contro il dissesto idrogeologico e per le infrastrutture irrigue. Dal suo canto,Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria, ha posto in grande risalto il ruolo strategico dei Consorzi di Bonifica, che in Calabria in un anno difficilissimo, hanno garantito acqua per l’irrigazione, auspicando una “maggiore sinergia” , sancita oggi dall’apprezzata lettera del Presidente della Giunta Mario Oliverio, tra questi ultimi e la regione. Una sinergia – ha proseguito che e’ fondamentale per lavorare sulle opere incompiute, in Calabria sono appunto sette, tra le quali la Diga del Melito, che i sindaci dei Comuni che beneficeranno dell’opera (80 comuni in totale tra cui Lamezia Terme e Catanzaro) hanno ripetutamente manifestato con atti ufficiali la richiesta di completare l’infrastruttura irrigua, che attende una risposta da anni e richiede un impegno particolare e definitivo per il rifinanziamento, individuando le fonti, anche con vincolo pluriennale, sulla prossima Legge di Bilancio.