Spaccio 40 dosi cocaina, rosarnese passa ai domiciliari Il Tribunale della Libertà di Reggio ha sostituito la misura cautelare in carcere. Accolta la linea difensiva dell'avvocato Borgese
I FATTI: In data 8 MAGGIO il sig. F.S. di Rosarno è stato tratto in arresto dagli agenti del Commissariato di Polizia di Stato Gioia Tauro per la detenzione ai fini di spaccio di 40 dosi di cocaina. Il Gip Dott. ROMEO, dopo la convalida dell’arresto, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere e il sig. F.S. è stato tradotto presso il carcere di Reggio Calabria Arghillà. Il difensore Avv. Mariangela Borgese, del foro di Palmi, ha proposto richiesta di riesame, rilevando che l’ordinanza era carente di motivazione in ordine alla mancata concessione degli arresti domiciliari, richiamando il significativo precedente delle Sezioni Unite del 28 aprile 2016 (sent. n. 20769/2016) alla luce del quale la modifica del comma 1 dell’art. 275bis C.p.p. (apportate con d.l. 146/2013, convertito con l. 10/2014) sarebbe espressione di una vera e propria scelta legislativa di predilezione – a parità di esigenze cautelari – per la sorveglianza elettronica, in luogo della custodia cautelare in carcere, quest’ultima configurandosi ulteriormente quale extrema ratio.
Tale preferenza si evince dal rovesciamento – frutto per l’appunto della novella legislativa del rapporto tra custodia in carcere ed arresti domiciliari assistiti da “braccialetto elettronico”, tale per cui la prima costituisce l’eccezione e la seconda la regola, alla luce del principio del minimo sacrificio per la libertà personale. Con ordinanza del 03/06/2019 il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, accogliendo il ricorso dell’Avv. Mariangela Borgese, ha concesso gli arresti domiciliari al Sig. F.S.