Spaccio di droga nel vibonese continua il lavoro di prevenzione dei carabinieri
redazione | Il 11, Ago 2011
Un lavoro capillare e certosino quello svolto dai carabinieri del comando provinciale, guidati dal capitano Stefano Di Paolo, in sinergia con le stazioni delle varie città vibonesi
di Rosaria Marrella
Spaccio di droga nel vibonese continua il lavoro di prevenzione dei carabinieri
Un lavoro capillare e certosino quello svolto dai carabinieri del comando provinciale, guidati dal capitano Stefano Di Paolo, in sinergia con le stazioni delle varie città vibonesi
PORTO SALVO – Un lavoro capillare e certosino quello svolto dai carabinieri del comando provinciale, guidati dal capitano Stefano Di Paolo, in sinergia con le stazioni delle varie città vibonesi. Continuano, infatti, a tappeto i controlli per debellare sul territorio vibonese il fenomeno relativo al traffico di droga, consentendo di eliminare dal mercato decine di kg di stupefacenti, pronti per essere spacciati ai giovani della zona ed ai turisti. In questa ottica si è così posto anche il lavoro dei carabinieri della stazione di Vibo Marina, guidati dal comandante Astorina, che poco dopo l’alba hanno denunciato un uomo di Porto Salvo e sequestrato 20 piante di marijuana. Nella fattispecie, l’uomo – F.M. di 53 anni – stava coltivando dette piante all’interno della propria abitazione, probabilmente per vendere il prodotto finito ai turisti che in queste settimane affollano la costa. Un’idea che, a suo avviso, era priva di rischi: chi mai si sarebbe accorto della piccola piantagione fatta in casa? Peccato che gli uomini della Stazione Carabinieri di Vibo Marina, però, abbiano deciso di dare un’occhiata a quell’appartamento di Porto Salvo dove abita l’uomo, rinvenendo il piccolo ed illegale orto da poco messo in opera. I Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno così ritrovato gli arbusti, ancora alti pochi centimetri, che hanno provveduto immediatamente a sequestrare, mentre il proprietario di casa da coltivatore si è trasformato in denunciato con l’accusa di coltivazione illegale di stupefacenti. Ancora una volta non si abbassa la guardia e gli operatori sociali tra i più accreditati della penisola sono pronti a destinare i criminali nelle maglie della giustizia.
Rosaria Marrella