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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 26 DICEMBRE 2024

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Spending review. Farmacie sulle barricate: serrata nazionale il 26

Spending review. Farmacie sulle barricate: serrata nazionale il 26

| Il 10, Lug 2012

Federfarma: ‘Misure insopportabili. Pronti ad azioni fino a disdetta convenzione con il Ssn’

Spending review. Farmacie sulle barricate: serrata nazionale il 26

Federfarma: ‘Misure insopportabili. Pronti ad azioni fino a disdetta convenzione con il Ssn’

 

 

(ANSA) “Il Consiglio di presidenza ha ipotizzato la serrata delle farmacie per il 26 luglio per protestare contro le misure della spending review. Penso che sarà mantenuta questa data”. Lo ha annunciato oggi la presidente di Federfarma, Annarosa Racca.

I tagli previsti dal decreto di spending review, ha sottolineato Racca nel corso di una conferenza stampa nella sede di Federfarma, “sono insopportabili e vanno al di là della possibilità che ha una farmacia del servizio sanitario nazionale di rimanere aperta”. “Se la situazione non cambierà, ci saranno altre giornate di protesta da parte delle farmacie, fino alla disdetta della convenzione con il sistema sanitario nazionale”. La conseguenza, ha detto la presidente di Federfarma, “è che la gente potrà rimanere senza i farmaci necessari”.

DOMANI ALLE 18 INCONTRO REGIONI-MONTI – Domani alle 18 a palazzo Chigi, a quanto si è appreso, i presidenti delle Regioni incontreranno il presidente del Consiglio, Mario Monti, per discutere del decreto sulla spending review. L’incontro, che con tutta probabilità sarà preceduto da una riunione dei governatori, era stato più volte auspicato nei giorni scorsi dagli enti locali.

QUASI 8 MLD DI TAGLI ALLA SANITA’ – Tagli ai finanziamenti per quasi 8 miliardi sommando anche gli effetti della manovra di Tremonti, con una riduzione sostanziosa delle spese per i farmaci e per gli acquisti, che non si tradurranno “in meno servizi”. E una sforbiciata graduale ai posti letto negli ospedali pubblici che si attesterà intorno a settemila, a partire dal 2013. A fare il punto sugli interventi per la sanità (“non tagli lineari ma un definanziamento” orientato alla riduzione “di sprechi e inefficienze” e a una “riorganizzazione complessiva del sistema”) il ministro della Salute, Renato Balduzzi, che parlando a un convegno del Pd ha difeso l’impianto del governo sulla revisione della spesa, dando disponibilità “già da domattina” a sedersi al tavolo con le Regioni per rimodulare gli interventi, fermi restando i saldi. E chiarendo che non dovrebbe essere coinvolte le Regioni ‘virtuose’, quelle cioé che già sono in linea con i nuovi parametri stabiliti dal decreto spending review.

Oltre a convincere le Regioni della bontà dell’intervento del governo, il ministro dovrà vedersela anche con i farmacisti, sul piede di guerra perché con i nuovi tetti alla spesa farmaceutica territoriale, e con lo sconto sostanzioso che dovranno fare al servizio sanitario nazionale, si vedranno costrette, secondo Federfarma, a mettere alla porta “circa 20mila persone”.

Nella loro battaglia, ha garantito il segretario Pier Luigi Bersani, le autonomie avranno la sponda del Pd che in Parlamento è pronto “a fare la sua parte”, a patto che si eviti “la rottura istituzionale con le Regioni” che renderebbe “ingovernabile il processo”. Sul capitolo posti letto, il decreto prevede che si raggiunga lo standard di 3,7 posti per mille abitanti, gradualmente e attraverso gli atti di programmazione che le Regioni dovranno mettere a punto entro novembre.

La media attuale, secondo i tecnici, è di 3,9, quindi il taglio dovrebbe essere meno pesante di quello ipotizzato in un primo tempo (circa 18mila partendo da una media di 4 per mille abitanti). In totale, considerando anche il taglio che si dovrà fare sui posti letto delle strutture private accreditate, si dovrebbe arrivare a circa 12mila posti letto in meno. Misura che però non dovrebbe riguardare quelle Regioni che già rispettano il nuovo standard, sulle quali il ministro ha garantito che non si andrà ad infierire. Così come non “saranno toccate” quelle Regioni che già hanno fatto economie negli acquisti di beni e servizi, per le quali “il decreto prevede anche una quota premiale”.