Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 28 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Speranza a Torino ricorda i concittadini Tramonte e Cristiano

Speranza a Torino ricorda i concittadini Tramonte e Cristiano

| Il 23, Mag 2012

Il primo cittadino lancia un appello per la salvaguardia del Tribunale lametino

Speranza a Torino ricorda i concittadini Tramonte e Cristiano

Il primo cittadino lancia un appello per la salvaguardia del Tribunale lametino

 

 

Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, intervenendo oggi a Torino, al teatro Regio, durante la commemorazione in occasione del ventennale della strage di Capaci, ha ricordato, tra le tante vittime della mafia, anche i concittadini Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, i due giovani lavoratori, dipendenti comunali, barbaramente uccisi in un agguato mafioso il 24 maggio 1991, esattamente 21 anni fa.

Nel suo intervento Speranza ha parlato del “sacrificio dei nostri due concittadini uccisi mentre lavoravano per rendere un servizio alla città”, annunciando che lo farà anche domani a Corleone nel corso dei funerali di Stato di Placido Rizzotto, “non solo per tenere viva la memoria della città e dell’Italia intera ma per ribadire la volontà di avere per loro e per i loro familiari verità e giustizia”. A questo proposito “è mai possibile – ha detto parlando all’incontro ‘Amministratori sotto tiro’ – pensare di chiudere il Tribunale della terza città della Calabria, dove il Consiglio Comunale è stato sciolto due volte per infiltrazioni della ‘ndrangheta, dove ogni giorno si verificano episodi di criminalità? Alla base di questa decisione – ha aggiunto Speranza – c’è una legge sbagliata, ma l’Italia non può essere sempre vittima di decisioni affrettate”.

Ha quindi rivolto un appello all’Anci e a tutti i “grandi Comuni” italiani affinché chiedano al governo di “non sopprimere” il Tribunale di Lamezia Terme.

Tramonte e Cristiano vennero trucidati a colpi di kalashnikov all’alba del 24 maggio 1991, quando avevano rispettivamente 28 e 39 anni. Stavano lavorando a bordo di un autocarro per la raccolta e il trasporto dei rifiuti solidi urbani; per Pasquale era la prima volta, era esonerato per motivi di salute, ma fu chiamato quella notte per sostituire un collega assente, lo fece volentieri in compagnia dell’amico Francesco.

“Una comunità come la nostra – ha detto il sindaco – non ha un futuro se non c’è il ricordo e la spiegazione, non si va avanti se non si ha il coraggio di guardare in faccia la vicenda di due lavoratori che compiendo il loro dovere sono stati ferocemente ammazzati. Il ciclo dei rifiuti, soprattutto in una regione come la nostra, è da sempre oggetto delle attenzioni della criminalità organizzata. Da quella vicenda in poi e ancora oggi ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per tenere sotto il controllo pubblico e trasparente questo settore a tutela della legalità, dell’ambiente e della salute dei cittadini”.

redazione@approdonews.it