Speziali, “Nessuno, quindi pensi, di coinvolgere l’UdC per manifestazioni di solidarietà a Sculco” Io ho troppo rispetto dei differenti poteri dello Stato, quindi non mi permetto di commentare vicende (su cui, tra l'altro, non ho conoscenza alcuna) le quali non afferiscono alla politica
Riceviamo e pubblichiamo
Io ho troppo rispetto dei differenti poteri dello Stato, quindi non mi permetto di commentare vicende (su cui, tra l’altro, non ho conoscenza alcuna) le quali non afferiscono alla politica- semmai la lambiscono- ed impattano in un campo differente, cioè quello della giustizia: si tratta, quindi di un decoroso comportamento civicamente responsabile, ossequiosamente legalitario e doverosamente costituzionale.
Al dì delle polemiche degli scorsi giorni (con ironia stilistica, da parte mia, insolenze lessicali e per di più ‘grevi’, da parte di Sculco), rimango esterefatto dalle accuse, nei confronti dell’ex Consigliere Regionale Enzo Sculco e comunque sto a ripetere -come faccio sempre- che siamo in presenza di una fase, comunque, preliminare, dove poi tutti potranno dimostrare, la loro eventuale estraneità ai fatti addebitati, pur se era ed è chiaro, come lui non fosse più nel panorama UdC e democristiano, da tempo immemore, nonostante le sue di gisrazioni pubbliche e a mio avviso non realistiche reali.
Nessuno, quindi pensi, di coinvolgere l’UdC, poiché, nel manifestare, all’ex Consigliere Regionale ed ex esponente Scudocrociato, umana solidarietà (senza nulla togliere alla lecita, doverosa, legale, costituzionale e normativa azione degli inquirenti), bisogna sempre attendere le conclusioni dei procedimenti, prima di affermare qualsiasi cosa (circa e da parte dei cittadini o dei commentatori), la quale nell’immediatezza potrebbe (come mi auguro per il buon nome e l’onorabilità della politica), non essere corrispondente -alla fine degli eventuali dibattimenti- alle risultanze odierne, le quali sulla scorta delle 8nfagino, hanno prodotto ciò.
Di più, non credo di dover aggiungere alcunché, poiché sono un professionista della politica, quindi non ho l’attitudine dei neofiti (che sono, perciò persino rancoros, quindi si fanno persino prendere la mano in virtù di fatti simili e per gioia stucchevole ed effimera, mai consona e parte vera di un comportamento da politici), quindi le mie recentissime diatribe pubbliche con Sculco, non intendo oggi ricordarle né menzionarle, bensì limitarmi alla cristallizzazione dei fatti inerenti alla sua non più attuale appartenenza al progetto politico democratiano in corso con le altre sigle, con l’UdC in testa.
Io non voglio mai ‘infierire’, semmai ripristinare ordine e verità: quando dicevo quello che dicevo e relazionavo correttamente Cesa -assieme ad altri amici titolati, tra cui Consiglieri Comunali in carica e non lambiti nell’inchiesta odierna- avevo ragione, quindi poche chiacchere e bando alle ciance, in quanto a Crotone, da un punto di vista politico e partitico-organuzzativo, la passata -non gestione- di Sculco, in seno alla nostra area, finisce tra la polvere e le macerie, pure perché nonostante le mie dichiarazioni ben corredate di atti e documenti, qualche operatore dell’informazione (sarà un megafonista di parte e ricompensato in qualche modo come si evince dalle carte odierne?), continuava a dare spazio a ‘delirium’ mistificatore di tal qualcuno e i contenuti erano di variegata inaulsaggine aconcettuallustica.
Ordunque, a chi si trova in condizioni diverse da Sculco -a cui comunque ribadisco di confidare nelle determinazioni della giurisprudenza e che in ogni caso non può essere considerato colpevole sino a sentenza definitiva e passato in giudicato, seppur ribadendo come non sia stato più in contatto con i vertici dell’UdC – dicevo a chi si trova in condizioni diverse, producesse evidenze di contatto con l’On.Cesa, il quale difatti mi ha ribadito assieme al Dirigente Nazionale Organizzativo, di non aver più avuto interlocuzioni con Sculco stesso, semmai un paio di volte con altri, pur se Sculco dichiarava il contrario a mezzo stampa o di una certa stampa.
Ho pietà umana e comprensione cristiana, ma anche rispetto delle separazioni dei poteri dello Stato e della loro rispettiva autonomia, ragione per la quale non ho intenzione di tornare oltremodo su questo argomento, ma ho il dovere di rappresentare una precisa posizione ufficiale.
Parimenti, sono vicino dal punto di vista umano a chi soffre, epperò invito ciascuno di non insolentire il sottoscritto dando spazio a mistificazioni di discutibile fatta, circa ricostruzioni di parte, pure perché la stampa tutta ha ben visto -sempre!- che i miei comunicati erano stati inviati in ogni occasione alla Segretaria Nazionale, mentre chi replicava (apocrifamente? Mendacemente? Irrealisticamente?) mai ha avuto accortezze simili.
Ragione per la quale io ho sempre detto la verità (sennò Cesa avrebbe prontamente e direttamente smentito, o no?), altri hanno compiuto ‘disinformatzia’ alla sovietica.