Ci scusiamo a nome della città di Gioia Tauro per le fantasiose ipotesi
avanzate dalla presidente di una società privata a guida tedesca contro un
ex ministro greco ora a capo di un partito nazionale. I calabresi sono grati al
ministro Lafazanis per aver rinsaldato con la sua presenza un asse fra la
Grecia e la Calabria, territori legati da comuni radici storiche e culturali
che non possono e non devono essere recise. Nessuna provocazione potràincrinare il forte rapporto di stima e collaborazione che abbiamo
orgogliosamente costruito. Troviamo poi particolarmente grave l’utilizzo del
termine “cospiratorio” utilizzato dalla società in oggetto con riferimento
alle analisi sulla crisi dell’ eurozona liberamente e pubblicamente espresse dal
ministro Lafazanis. La libertà di espressione è una cosa seria, e tutti i
sinceri democratici e progressisti presenti in Italia, in Europa e nel mondo
non possono accettare una così grossolana e pericolosa demonizzazione del
pensiero politico. Proporre un più forte ruolo dello Stato nella gestione
dell’economia e il superamento degli equilibri che regolano attualmente l’eurozona
è semplice buon senso e non “cospirazione”. Se non vogliamo che l’Italia
rischi una prospettiva di vivere una involuzione democratica in stile Turchia
dobbiamo rimanere vigili a difesa dei capisaldi della nostra civiltà. Precisiamo
inoltre che dalla nostre parole non traspare affatto “un significativo
antagonismo rispetto alle politiche dell’impresa Mct”, traspare semmai il
desiderio di proporre democraticamente al popolo sovrano una alternativa che
passi dal recupero del controllo pubblico nei settori reputati di interesse
generale. Non a caso, insieme ad altre forze politiche che condividono le
nostre proposte, abbiamo presentato una lista per le elezioni che riguardano
la città metropolitana di Reggio Calabria mettendo al primo punto del nostro
programma proprio la “nazionalizzazione del Porto di Gioia Tauro”. Finché l’
Italia rimarrà una repubblica libera e democratica noi continueremo
pacificamente e democraticamente a diffondere la nostre idee. D’altronde
appare arduo negare la crisi di un modello liberista che anche a Gioia Tauro rende
sempre più attuale lo spettro di licenziamenti e casse integrazioni in danno
di centinaia di lavoratori e relative famiglie. Invitiamo perciò il monopolista
a guida tedesca a concentrare le proprie energie per risolvere la grave crisi
occupazionale che attanaglia il Porto di Gioia Tauro. Bisogna comprendere
che la vita del Porto non è un affare privato. Concludiamo ringraziando la
Magistratura e le Forze dell’ordine per l’eccezionale lavoro che
faticosamente e quotidianamente conducono nel Porto di Gioia Tauro. Evitiamo infine di
pronunciarci sul presunto caso di spionaggio ipoteticamente ordito da un
cinese, agevolato da un italiano, ed attuato in pieno giorno da un greco
presentatosi ai cancelli in compagnia della Polizia dopo avere allertato la
stampa. Obiettivamente sembra materia più utile per i barzellettieri che per
gli osservatori politici.Amministrazione Comunale Gioia Tauro