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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 03 DICEMBRE 2024

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Spionaggio industriale, esposto di Mct contro Lafazanis Per la presidente del gruppo Contship, Cecilia Eckelmann Battistello, società che attraverso Mct controlla il terminal di Gioia Tauro, potrebbe esserci del'altro dietro la visita dell’ex ministro greco all’Energia

Spionaggio industriale, esposto di Mct contro Lafazanis Per la presidente del gruppo Contship, Cecilia Eckelmann Battistello, società che attraverso Mct controlla il terminal di Gioia Tauro, potrebbe esserci del'altro dietro la visita dell’ex ministro greco all’Energia
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di Domenico Latino

GIOIA TAURO – La recente visita al porto di Gioia Tauro dell’ex ministro greco all’Energia nonché leader del partito “Unità Popolare”, Lafazanis rischia di trasformarsi in una crisi diplomatica internazionale. La presidente del gruppo Contship, Cecilia Eckelmann Battistello, società che attraverso MCT controlla il terminal, ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Palmi affinché verifichi se la delegazione ellenica guidata dall’importante politico della sinistra europea fosse in Italia nientemeno che per mettere in atto condotte di spionaggio industriale, probabilmente in favore dei concorrenti cinesi che operano nel porto del Pireo.

“Tale visita non autorizzata dal terminalista e così prolungata ha avuto evidentemente lo scopo di osservare l’organizzazione del lavoro, le macchine industriali e la tipologia di clienti che sono parte fondamentale del patrimonio aziendale di MCT, – si legge nella lettera. Considerato che almeno uno dei visitatori è risultato essere un ex ministro del governo della Grecia, dobbiamo evidenziare che il porto commerciale del Pireo, concorrente di Gioia, si è reso protagonista di pericolose e nocive politiche di dumping sui prezzi.

Non possono essere nemmeno sottovalutate le considerazioni cospiratorie che Lafazanis ha fatto sulla questione dell’eurozona e sul controllo pubblico delle imprese strategiche, nonché le valutazioni dello stesso improprie ed inopportune sull’attività d’impresa svolta dalla nostra società … esposta, oltre che a un rischio per la sicurezza generale, ad un pericolo di spionaggio industriale da parte di ospiti mai formalmente annunciati che hanno tenuto comportamenti anomali generando dubbi e sospetti”.

Un’ipotesi gravissima, che appare però surreale e denota come minimo una scarsa conoscenza delle dinamiche principali che attualmente dominano la vita politica ellenica, considerato che notoriamente l’ex ministro ruppe con il Capo di Stato Tsipras proprio perché contrario alla privatizzazione del porto del Pireo a beneficio dei cinesi, scelta reputata da Lafazanis non coerente con l’impianto ideologico delle proposte politiche avanzate da Syriza ai tempi della prima vittoria elettorale.

Che Lafazanis possa essersi introdotto al porto di Gioia, peraltro scortato dal vice dirigente della Polizia di Frontiera il quale, per quanto risulta, aveva ottenuto telefonicamente le autorizzazioni necessarie, appare davvero singolare e potrebbe rappresentare un precedente pericolosissimo che testimonierebbe, nel caso in cui non venisse energicamente e unanimemente biasimato, la plastica abdicazione dell’Autorità dello Stato e dei Pubblici poteri. Dalla Grecia parlano di attacco volto a limitare la libertà di espressione e di proposta politica, in un momento in cui la crisi dell’euro e del sistema liberista diventa ogni giorno più evidente.

È noto infatti che all’orizzonte si profilano circa 442 licenziamenti che getterebbero nel caos un intero territorio; la crisi sociale è sempre più drammatica e le imprese e la politica non riescono a dare più risposte ai bisogni. Questo clima spiega forse tanto nervosismo. La preoccupazione dimostrata dai vertici dell’azienda privata per la breve visita di un ex ministro scortato dal rappresentante della Polizia di Stato sembra davvero spropositata.

Sarebbe forse più utile che i vertici dell’azienda meditassero in profondità sulle parole pronunciate dal Procuratore di Reggio Cafiero de Raho in merito alla vicenda MSC “Poh Lin” e si dedicassero alla risoluzione della grave crisi occupazionale piuttosto che cercare pretesti per spostare l’attenzione avanzando surreali ipotesi di spionaggio.

Non c’è nessun mistero da svelare: chi era presente al sopralluogo, magari per documentare in assoluta trasparenza la visita della delegazione unitamente a una rappresentanza dell’Amministrazione comunale, lo può confermare. Sia chiaro che la delegazione ha bussato alla porta, non ha scavalcato i cancelli.

Non è esclusa la convocazione, per oggi, di una conferenza stampa da parte dell’Amministrazione gioiese per pronunciarsi su quanto accaduto.