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Sposato (Cgil), attaccare Presa Diretta e Iacona, è un messaggio grave

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Attaccare la libera informazione ed un giornalista come Riccardo Iacona, i suoi collaboratori e PresaDiretta dopo l’inchiesta giornalistica sul processo “Rinascita Scott” è un messaggio grave, un messaggio che arriva in modo distorto alla magistratura calabrese ed alla informazione libera, forse un segnale che si vuole dare ai calabresi e non solo. Un messaggio che evidentemente si vuole mandare alla magistratura antimafia, al Procuratore Nicola Gratteri e la DDA che stanno conducendo il più grande impegno con importanti risultati antindrangheta della storia del nostro Paese. Non basta solo la solidarietà, intervengano la Rai a difesa della squadra di Presa diretta e di Riccardo Iacona, intervenga il parlamento con una condanna netta ad ogni tentativo di delegittimazione del prezioso operato della Procura antimafia di Catanzaro e della informazione libera, intervenga il governo per rafforzare ogni misura di sostegno e tutela alle DDA della Calabria. In questi giorni vi è stata una recrudescenza della Ndrangheta in Calabria che ha iniziato a sparare in pieno giorno, come avvenuto a Cetraro ai danni dell’auto del comandante dei carabinieri o a Lamezia ad una lavoratrice di Progetto Sud di Don Giacomo Panizza che utilizza beni confiscati alla ndrangheta che si è vista squarciare le gomme dell’auto. Segnali inquietanti che non possono essere sottovalutati. Serve una reazione della società civile della Calabria.