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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 GENNAIO 2025

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Stai seguendo i tuoi sogni o stai scappando dai tuoi incubi?

Stai seguendo i tuoi sogni o stai scappando dai tuoi incubi?

| Il 23, Apr 2013

Il nostro coach ci aiuta a guardare dentro noi stessi e capire cosa vogliamo realmente

Stai seguendo i tuoi sogni o stai scappando dai tuoi incubi?

Il nostro coach ci aiuta a guardare dentro noi stessi e capire cosa vogliamo realmente

 

 

Da quando mi sono posto questa domanda, mi osservo tutti i giorni….puntualmente!!! Lo faccio perchè ho deciso che non ho più “vita da sprecare” e soprattutto perchè ho adottato il principio: “Se non mi diverte… non lo faccio”. Mi è capitato di cascarci in qualche tranello teso ad hoc dalle situazioni della vita (e ancora adesso mi succede ogni tanto) quindi anch’io mi sono ritrovato spesso ad apportare modifiche nella mia situazione personale. Ma la mia domanda è rimasta la stessa: “Tutto questo lo sto facendo perché fa parte del mio grande sogno o è solamente un modo per scappare da qualche mio incubo? Di cambiamenti apportati durante i miei 40 anni di vita, ne riesco ad elencare parecchi e in tutte le aree, dal lavoro allo stile di vita stesso, dal modo di pensare a quello di agire. Molti di questi, mi sono costati notevoli sforzi ma… tanti me li sono visti quasi piombare addosso a sorpresa, all’apparenza dal nulla, magari in una di quelle giornate dove mi mancava anche lo stimolo per aprire la bocca o per fare quei piccoli gesti giornalieri. Avete presente quei giorni che vengono reputati inutili, senza senso e che si aspetta solo che passino?
Questi momenti, sono stati spesso determinanti per me e credo per tutti coloro che si sono dati la possibilità, di cambiare totalmente o modificare o quanto meno smussare, far crescere, perdonare, rispettare, decidere, condividere, personalizzare, caratterizzare, far guarire, amare, sognare, alla propria persona, perché in questi periodi, definiti “fasi di stallo”, si diventa più sensibili e si è forse più disposti a mettersi in discussione.
Fin quando tutto procede bene o abbiamo qualcosa che ci distoglie, non pensiamo affatto di fare nulla di diverso, giusto? Allora, quando si lavora per realizzare i propri sogni? E soprattutto cosa si deve fare per realizzarli? Ci impegnamo sicuramente in qualcosa di nuovo, quando quello che abbiamo ottenuto, creato, appreso o sperimentato, ci ha soddisfatti a pieno o viceversa non ci ha soddisfatti proprio.
Il primo caso, dove ovviamente abbiamo portato a termine il nostro lavoro, lo reputiamo positivo e quindi è venuto il momento di andare avanti e dedicarci ad altro. Nel secondo caso, le modifiche o i tagli netti li apporteremo perché non siamo felici di quanto abbiamo ottenuto o di quanto non siamo riusciti ad ottenere. Magari, dopo tanto lavoro, il bersaglio è stato mancato oppure a “missione compiuta”, ci siamo accorti che non ci interessava poi così tanto. Sapete, quando scopriamo strada facendo che ciò che stiamo inseguendo, in fondo non ci entusiasma più di tanto, molto probabilmente siamo fuori strada, stiamo perseguendo il sogno di qualcun altro, come spesso capita a chi come me, si lascia o si è lasciato influenzare o addirittura plagiare dai grandi “dispensatori di consigli” o quant’altro offre la piazza in termini di miti o icone del cinema o dello sport o personaggi televisivi per esempio. Si può sfuggire da queste trappole con un metodo semplice che è quello di porsi delle domande, le giuste domande! La potenza delle domande è impressionante. Essa è illimitata! Saranno le “giuste domande” a dare le “giuste risposte” e non i consiglieri improvvisati che esordiscono dicendo: “Se fossi in te io farei questo piuttosto che quello!” o “Al posto tuo io agirei così!”. Non trovate che sia un’idiozia unica? Mio caro elargitore di saggezza, cosa intendi dire con la frase: “fossi in te”??? Oppure… come fai ad essere: “al posto mio”? Ogni essere umano, per quanto simile a tutti gli altri, è un universo a parte, con modi di fare, pensare, agire, percepire in maniera singolare, unica, personale. L’unica cosa che mi sento di raccomandare a me stesso prima di tutto e poi eventualmente a voi altri, è di vivere in sintonia ed armonia con i vostri sogni, piccoli o grandi che siano e di tenerli sempre bene in vista perché i sogni vanno assolutamente realizzati, anche quelli all’apparenza impossibili. Uno dei “grandi” che hanno abitato questo pianeta, disse: “Se lo puoi sognare, lo puoi realizzare!”… e ne ha realizzate di cose incredibili e tutt’oggi ancora tangibili. Lui lo sapeva bene che se i suoi sogni fossero rimasti irrealizzati, sarebbero diventati presto i suoi peggiori incubi. Allora come adesso la storia è la stessa: o si realizzano o rimarranno lì, pronti ad ossessionarci, magari nei giorni di festa o quando non siamo distratti dalla routine quotidiana, dalla ressa che cerca di sopravvivere a sua volta o rifugiati nei nostri hobbies.
Ci paralizzeranno nel momento in cui dobbiamo decidere del nostro futuro. Saranno i produttori delle nostre più profonde “paure”. Questo processo, funziona proprio così!
Ben presto ci accaniremo contro “gli irrealizzati”, dandogli l’energia necessaria per farli crescere e diventare mostri sempre più grandi e feroci che non permetteranno nemmeno agli altri di “uscire dai cassetti” per prendere forma come vorrebbero.
I “venditori di medicine”, da queste situazioni ne hanno sviluppato una gran bella patologia. L’hanno chiamata “DEPRESSIONE” e invitano a risolverla con gocce e pastiglie garantendone l’efficacia e promettendo che saranno in grado di far tacere l’Anima che sta solo esternando la propria insoddisfazione e reclamando la sua felicità. Lei sa di averne il diritto e non si farà bastare nè i tranquillanti e nè i sonniferi. Non riusciranno a farle dimenticare i propri sogni!
Il nocciolo della questione, è proprio questo. Tutto parte dallo stato di soddisfazione e di felicità dell’Anima. Bisogna quindi dedicarsi con impegno e tenacia alla realizzazione dei propri sogni ed aiutare eventualmente chiunque a realizzare i suoi. Questo si può fare in molti modi e chi pensa di non essere portato a dare una mano, si sbaglia. Aiuterà il prossimo anche evitando semplicemente di interferire e si asterrà ad invitare a lasciar perdere, gli risparmierà le proprie previsioni su cosa gli potrebbe succedere eventualmente e non gli fornirà le statistiche di quanti in media ci provano e non riescono in quella determinata cosa. In poche parole….”si farà i sogni suoi!!!” Questa forma di altruismo a mio parere dovrebbe essere la più comune perché e la più facile d’applicare. Interveniamo solo se ne abbiamo le effettive competenze e se il nostro aiuto viene esplicitamente richiesto. Se accettiamo questa proposta, già stiamo dando un grande contributo. A questo punto mi viene da pormi una domanda: “Ma io, scrivendo in questa rubrica, sto cercando di realizzare il mio sogno o sto semplicemente scappando da qualche mio incubo???

Vi ringrazio
Domenico Versace

Althea Comunicazione & Pubbliche Relazioni