Stakeholder del breve e medio periodo Atene: Andiamo ad esaminare gli Stakeholder dei prossimi giorni in Grecia. I più plausibili sono 4
1 – Accordo in zona cesarini, è ed il più plausibile visto che la Merkel ha convocato i massimi tecnici al suo fianco. Questa soluzione accontenterebbe tutti creditori e politici, la Grecia rimarrebbe nell’Euro e si impegnerà a rimborsare i debiti contratti.
2 – Vittoria del SI al Referendum. Per il Partito di Tspiras sarebbe la fine e il partito si spaccherebbe. Tspiras perderebbe credibilità avendo puntato tutto sul referendum a filtro chiuso e non aperto. A questo punto il prossimo passo di Tspiras sono le dimissioni magari appoggiando con i pochi deputati che gli rimarranno fedeli il prossimo governo da esterno.
3 – In caso di vittoria del NO, il governo andrebbe in crisi per le prime avvisaglie di non saper gestire il ritorno alla Dracma, che Tspiras sta auspicando. Un passo nel buio di cui neppure Tspiras può prevedere come si evolverà. Questa ipotesi sembra più nera del previsto le banche a corto di contanti come potranno approvvigionarsi, non potranno neppure vendere moneta estera ne sono sprovvisti e in più le casse non hanno più moneta aurea. Inoltre Tspiras non ha previsto che in questa situazione chi farà credito alla Grecia? Con chi potrà fare scambi a meno che Tspiras pensa di sopravvivere con una economia interna come sta facendo l’Argentina.
In ogni caso Tspiras ha sottovalutato un altro problema che è pesante come un macigno, come pensa di transitare da una moneta usando la moneta virtuale? Un transizione così complessa richiede il blocco all’acceso dei conti correnti, e non sono operazioni che si fanno in tempi brevi come quando si cambia un gestore energetico, dove non si rischia di rimanere senza gas o energia. Qui parliamo di operazioni lunghe e complesse dovranno essere verificanti tutti i conti correnti e converti alla nuova moneta, anche gli apparati erogatori di contante (Bancomat –
Banco Poste) dovranno essere riconfigurati, anche le bocchette sostituite, i negozianti dovranno accollarsi le spese per riportare i registratori di cassa a funzionare con la vecchia Divisa, le bilance sostituite e tutto questo richiede tempi lunghi, come faranno i greci nel frattempo a vivere?
Un altro aspetto che il focoso Tspiras non ha considerato, la Banca di Stato ha la forza di resistere agli attacchi esterni lanciati verso la Dracma, se non lo farà il suo deprezzamento sarà immediato e l’inflazione schizzerà alle stelle. Con questo scenario come può la Grecia far fronte ai bisogni primari? Non penso che i Greci abituati a vivere dignitosamente debbano rinunciare ad Energia Elettrica, Trasporti, Sanità e altri servizi in quanto il Petrolio diventerebbe più caro.
4 – Ultima ipotesi vittoria del NO e dimissioni del Premier, questo ci sembra abbastanza senza senso, dopo aver portato la Grecia alla distruzione Tspiras si dimette sembra incomprensibile per le teste pensanti, ma non per chi del NO SECCO ne ha fatto un cavallo di battaglia in ogni comizio politico. Questo scenario in ultima analisi sembra il meno doloroso in quanto saranno i greci a decidere se convertire il denaro che hanno nei conti correnti in Dracme. Inoltre la Grecia a sottoscritto il trattato nel 2009 in cui si evince che non è possibile giuridicamente per un PAese Membro decidere di uscire dalla UE per sua decisone a meno che è la UE stessa a decidere per mancate adempienze di rispetto degli accordi.
Maurizio Compagnone
Opinionista della Gazzetta italo brasiliana