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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 22 OTTOBRE 2024

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Stamattina la protesta dei precari, Calabria in tilt. Disagi a Villa, Lamezia e Cosenza La manifestazione annunciata da Cisl e Uil sta producendo effetti negativi sulla circolazione in Calabria ma anche agli imbarcaderi di Reggio. Sotto accusa il mancato confronto con il governo nazionale

Stamattina la protesta dei precari, Calabria in tilt. Disagi a Villa, Lamezia e Cosenza La manifestazione annunciata da Cisl e Uil sta producendo effetti negativi sulla circolazione in Calabria ma anche agli imbarcaderi di Reggio. Sotto accusa il mancato confronto con il governo nazionale
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REGGIO CALABRIA – I lavoratori precari sono scesi stamattina in piazza, bloccando la Calabria. Sono stati organizzati dei presidi distribuiti nei centri nevralgici del territorio regionale: dagli imbarcaderi di Villa San Giovanni, agli ingressi sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria a Cosenza e alla stazione ferroviaria di Lamezia. La mobilitazione è stata organizzata dai vertici calabresi della Cisl e della Uil, i cui segretari Paolo Tramonti e Santo Biondo analizzano lo stato dell’arte del settore e annunciano battaglia, in attesa di riuscire ad aprire un tavolo di confronto diretto a Roma con Matteo Renzi ed il suo Governo.

Lo svincolo autostradale nord di Cosenza è stato chiuso, ma disagi vengono segnalati in vari punti della regione. Un’altra manifestazione di protesta è stata indetta dalla Cgil per il 7 novembre prossimo, data in cui il premier Matteo Renzi sarebbe dovuto essere in Calabria anche se la visita è stata annullata.

«I lavoratori calabresi in mobilità e percettori di ammortizzatori sociali scenderanno ancora una volta in piazza. Lo faranno per ribadire ancora una volta le loro necessità, per dare un segnale forte alle istituzioni calabresi ed alla politica romana e richiamare ognuno ai propri compiti istituzionali. In questa giornata di lotta saranno accompagnati dall’azione convinta della Uil calabrese». Con queste parole Santo Biondo, segretario regionale della Uil calabrese, ricorda all’opinione pubblica ed alle istituzioni competenti l’appuntamento di domani mattina che, ancora una volta, porterà per le strade della Calabria migliaia di lavoratori.

«Al netto dei proclami – sostiene il segretario della Uil calabrese – il divario fra il Nord ed il Sud del Paese, anche alla luce della legge di stabilità in discussione in Parlamento, è destinata a crescere. Anche per questo siamo convinti che sia giunto il momento di aprire un confronto sui problemi del precariato calabrese a Roma davanti ai rappresentanti del Governo».

«La mancata visita di Renzi in Calabria – conclude Santo Biondo – fatta slittare a dopo le elezioni regionali, ci preoccupa e allo stesso tempo ci fa capire che, almeno per il momento, nel cilindro del Premier non ci sono strumenti in grado di far cambiare registro ad una terra che non vuole più essere sedotta ed abbandonata».
Anche Paolo Tramonti, segretario regionale della Cisl, spinge per ottenere un confronto diretto con il Governo Renzi sulle problematiche dei lavoratori precari calabresi.
«Sul fronte degli Lsu-Lpu – dice Tramonti – l’iter normativo per le contrattualizzazioni, avviato con la Legge di Stabilità 2013, non si è ancora concluso con il rischio concreto di perdere le risorse assegnate. Di fronte a tale scenario non si può più aspettare per prendere immediati provvedimenti. Per questi motivi il Governo nazionale deve farsi carico, una volta per tutte, delle vicende sociali della nostra regione e ridare certezze e speranza alle migliaia di lavoratori calabresi interessati e alle loro famiglie. In questo senso è importante che la cabina di regia assuma al più presto tali istanze provvedendo al contempo ad attivare interventi strutturali finalizzati al rilancio della nostra regione».