A Cariati oggi hanno partecipato alle primarie 820 cittadini. Una giornata di grande partecipazione democratica che dopo quella di qualche settimana fa con la partecipazione degli iscritti ha scritto una pagina importante nella storia del movimento democratico di Cariati. La commissione provinciale per il congresso ha deliberato di organizzare un seggio da allocare in piazza con gazebo. Pare invece che “manu militare”, la commissione nazionale, senza spiegarne le motivazioni, abbia deciso di insediare il seggio nella sede della delegazione municipale. Insomma, sarebbe stata resa nulla la volontà del circolo del PD locale che all’unanimità degli organismi dirigenti ed in rappresentanza di oltre 200 iscritti, ha optato per lo svolgimento di primarie trasparenti e partecipate all’aperto. Si è in presenza di un caso paradossale: da Roma verrebbe impedita l’espressione dell’autodeterminazione del PD per assumere una decisione corrispondente alla volontà del Sindaco di quella cittadina che non è neanche iscritta al partito. Se così dovesse essere si prefigurerebbe un grave caso di mancanza di autonomia del PD, non tanto perché si cancella l’identità di un’intero partito collocato all’opposizione dell’Amministrazione locale ma perché si asseconderebbe la volontà di un Primo Cittadino che è anche rappresentante di un famoso gruppo imprenditoriale impegnato da tempo a condizionare la politica e le istituzioni per il perseguimento di propri interessi particolaristici. In Calabria e non solo sono a tutti note le polemiche pretestuose e le pressioni che tale gruppo imprenditoriale sta esercitando da tempo nei confronti del PD e della Regione Calabria, al fine di ottenere maggiore spazio , posti letto e risorse nell’area urbana cosentina a partire dalla acquisizione del titolo di proprietà e della gestione privata di 70 posti letto pubblici già assegnati alla residenza per l’assistenza agli anziani del comune di Caloveto. I condizionamenti e le pressioni rivolti al PD per evidenti pratiche illegittime, che vengono esercitate quotidianamente attraverso un giornale quotidiano, edito dallo stesso gruppo imprenditoriale, si vorrebbero oggi addirittura imporre per ledere il principio dell’agibilità democratica e della libera partecipazione degli iscritti e dei cittadini previsto dallo Statuto e dal Regolamento congressuale per influenzare la linea politica e la elezione del Segretario del Partito. Siamo certi che a Roma in sede di Commissione Nazionale per il Congresso appena saranno chiariti ed esplicitati i contorni inquietanti di questa vicenda, non si esiterà un attimo a prendere atto della linearità, della responsabilità e della moralità della decisione assunta dalla Commissione provinciale per il congresso e dal circolo del PD di Cariati. Su questa vicenda comunque avremo modo di fornire una relazione dettagliata e pubblica per fare chiarezza in modo definitivo anche al fine di preservare l’autonomia e l’immagine del Pd come forza di cambiamento, libera da tentativi di condizionamento gravi e preoccupanti che in particolare in una regione come la Calabria per essere contrastati richiedono compattezza dei gruppi dirigenti ad ogni livello persino a prescindere dalle collocazioni congressuali e dalla dialettica interna al partito.
Coordinamento provinciale comitati Renzi