Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Strage di cani avvelenati a Serradifalco Ieri sera sono stati rinvenuti diversi sacchetti di polpette avvelenate e le carcasse di quattro cani randagi

Strage di cani avvelenati a Serradifalco Ieri sera sono stati rinvenuti diversi sacchetti di polpette avvelenate e le carcasse di quattro cani randagi
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Serradifalco (Caltanisetta) – Una nuova strage annunciata di cani
avvelenati, dopo Sciacca sono oramai decine i paesi della Sicilia dove negli ultimi
tre mesi sono state denunciate vere e proprie stragi di cani randagi. Ora è la volta
di Serradifalco il provincia di Caltanisetta, dove ieri sera sono stati rinvenuti
diversi sacchetti di polpette avvelenate, e le carcasse di quattro cani randagi,
tra cui la madre di alcuni cuccioli, e una gatta ed i propri cuccioli morti avvelenati,
al momento sono una decina gli animali uccisi con le polpette avvelenate, ma purtroppo
trattandosi di una zona molto vasta con la presenza di innumerevoli cespugli e zone
erbose appare quasi scontato che alla fine il numero dei cani e gatti morti morti
è destinato ad aumentare notevolmente. “Da quanto abbiamo saputo dai volontari che
sono sul posto e con i quali siamo in contatto continuo- ci dice Lorenzo Croce presidente
di AIDAA- i bocconi sarebbero stati composti da polpette di macinato, mischiate con
veleno dei topi e formaggio grattuggiato. Al momento- continua Croce- chiediamo che
venga immediatamente isolata e bonificata, stiamo poi valutando con i nostri legali
la possibilità di intraprendere azioni contro gli amministratori pubblici in quanto
responsabili di quanto accaduto, ma la cosa grave anche per l’incolumità della pubblica
salute è che le carcasse dei cani morti non sono ancora state raccolte e che alle
10 risultano ancora essere in principio di stato di decomposizione per strada. Purtroppo-
conclude Croce- ci risulta che nel tempo almeno un’altra quindicina di cani sono
morti avvelenati sempre nello stesso paese senza che nessuno abbia mai preso provvedimenti
per la loro tutela”.