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Strage di Denver: il killer in trunale, capelli tinti di rosso

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Rischia la pena di morte. Prima di sparare prese il Vicodin, come Heath Ledger

Strage di Denver: il killer in trunale, capelli tinti di rosso

Rischia la pena di morte. Prima di sparare prese il Vicodin, come Heath Ledger

 

 

(ANSA) Capelli tinti di rosso, casacca color granata, e uno sguardo a tratti perso nel vuoto, a tratti con smorfie di dolore, quasi alle lacrime. Così James Holmes, il killer di Aurora, ha ascoltato in silenzio i capi d’accusa pronunciati dal giudice, alla sua prima udienza preliminare. Mentre il procuratore leggeva i capi d’accusa, il giovane 24enne ex studente modello, per la prima volta davanti alle telecamere, ha perso ogni baldanza. A più riprese, colui il quale aprì il fuoco vestito da ‘Bane’ nella sala 9 del Century 16, appare spaurito, debole, consapevole di andare incontro alla morte. A tratti, guarda in basso, chiude gli occhi, inghiotte nervosamente. Poi socchiude gli occhi, con una smorfia di dolore. Ma anche come se fosse distrutto dalla fatica e dallo stress. Tanto che qualche osservatore tra i media americani si sta chiedendo se sia stato sottoposto, durante la sua detenzione in isolamento, a qualche trattamento farmaceutico, a base di calmanti.

Holmes è arrivato percorrendo un tunnel sotterraneo tra la sua cella di sicurezza nella Arapahoe County Jail e la sede del Trbunale a Centennial, pochi chilometri a sud di Aurora, sempre nella periferia di Denver. Holmes rischia la pena di morte. I titolari dell’accusa avranno ora 72 ore a disposizione per formulare i capi d’accusa. Al momento, nello stato del Colorado, ci sono solo 4 detenuti nel braccio della morte e c’é stata solo un’esecuzione sin dal 1976.

Il procuratore distrettuale Carol Chambers sta considerando la richiesta di pena di morte. La decisione – riporta la stampa americana citando lo staff di Chambers – sarà presa d’accordo con le famiglie delle vittime. Le autorità hanno intanto riferito che Holmes continua a non collaborare e che potrebbero volerci mesi prima di capire cosa lo ha spinto all’attacco nel cinema.

Il killer della strage del cinema ha detto alla polizia, quando è stato catturato, di aver preso 100 mg del medicinale antidolorifico Vicodin. Si tratta – riporta la stampa americana – della sostanza trovata nel corpo di Heath Ledger, l’attore morto per overdose di farmaci nel 2008. Ledger interpretava il Joker nel precedente film di Batman. Gli effetti collaterali del Vicodin includono euforia, paranoia e in alcuni casi allucinazioni.

HOLMES NON MOSTRA RIMORSO – Holmes non mostra rimorso e ha un comportamento squilibrato nella cella di isolamento della contea dove di trova. L’isolamento è stato deciso – riporta il Daily News – perché molti parlano di volerlo uccidere. “Sputa alle guardie, sputa a tutti, si comporta in modo bizzarro” riferiscono fonti al Daily News. Nella prima notte in carcere gli altri carcerati hanno intonato un canto descrivendolo come un “killer di bambini”, in riferimento alla morte della bimba di 6 anni. “Tutti parlano di ucciderlo e cercano un’occasione” ha detto al Daily News Watne Medley, da poco rilasciato dalla prigione dove si trova Holmes. Il volto di Holmer era coperto con un asciugamano rosso quando è arrivato in carcere due ore dopo la strage al cinema di Aurora.

IL FUCILE SI INCEPPO’ – Voleva ammazzarli tutti. James Holmes cercava una mattanza ancora più sanguinosa, senza precedenti. E ci sarebbe riuscito se solo il suo fucile mitragliatore non si fosse inceppato durante l’assalto. E’ il nuovo dettaglio da brividi che emerge dalle indagini sulla strage alla sala nove del multisala Century di Aurora.

Nel giorno in cui tutta l’America si ferma a pregare le vittime di questa ennesima strage senza senso, Barack Obama vola a Denver per portare il suo omaggio ai familiari di chi non c’é più e far visita ai tanti feriti ricoverati negli ospedali della città. Anche oggi, in questa prima domenica dopo la tragedia, nei pressi della multisala della morte, nelle chiese e nelle scuole della zona la gente si raccoglie in preghiera. A rendere ancora più raccapricciante la giornata aver scoperto che questo ex studente modello aveva in programma una macelleria di proporzioni ancora più abominevoli.

Secondo la stampa locale, il fucile semiautomatico AR-15 che Holmes aveva acquistato in un’armeria di Aurora, si è inceppato all’interno della sala, costringendo il killer a ripiegare su armi meno micidiali. Holmes infatti aveva dotato il mitragliatore di un caricatore ad alta capacità, da cento colpi, in grado quindi di sparare 50-60 colpi al minuto. Insomma, avrebbe potuto sterminare tutti gli spettatori, dal primo all’ultimo. Intanto si continua a scavare nella sua vita, nei mesi, nei giorni precedenti alla strage, pur di avere una pista, un dettaglio investigativo.

Ma James Holmes, come lo hanno ribattezzato i cronisti Usa è ormai il ‘fantasma di Denver’. Da giorni battono palmo a palmo i luoghi che ha frequentato negli ultimi tempi. Ma invano. Sembra che questo brillante studente, con la faccia sveglia ma di poche parole, non abbia lasciato alcuna traccia. Ed è incredibile, per un ragazzo della sua età in America, scoprire che non avesse un profilo su Facebook, su Twitter e nemmeno su altri social network. Pare che nessuno abbia avuto con lui alcun contatto umano, nessuno gli abbia mai rivolto la parola. Malgrado gli appelli, in questi giorni di indagini febbrili, non è spuntato nessuno che potesse spiegare cosa è accaduto nella sua mente, da quando, una volta abbandonati gli studi per il dottorato, ha cominciato a ordinare armi, munizioni (ben 6.000 pallottole) ed esplosivi on-line e chiuso in casa, per lunghi mesi ha preparato con estrema precisione la sua strage.

S’é saputo solo che meno di un mese fa, il 25 giugno, ha chiesto l’iscrizione a un poligono privato. Il proprietario del centro, Glenn Rotkovich, quando ha chiamato il numero di casa di Holmes, ha ascoltato una segreteria con un messaggio ispirato a Batman, che oggi, parlando alla Fox, definisce “bizzarro e che faceva paura”. “Ho detto al mio staff: il nome è James Holmes se ritorna chiamatemi, devo parlare con lui prima di qualsiasi cosa. Non sono sicuro di questo ragazzo, sembra strano”. Ma purtroppo Holmes a quel poligono non c’é mai andato. Ed è svanito nel nulla anche per questo anziano signore che aveva subdorato qualcosa.