Stupra il figlio di 15 anni e si nasconde tra i boschi per scongiurare l’arresto In manette un pastore pluripregiudicato rintracciato dai Carabinieri dopo cinque giorni di ricerche. La rabbia di Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria
I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, con l’ausilio dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Vibo Valentia, nella prima mattinata di oggi hanno tratto in arresto un pluripregiudicato cinquantacinquenne, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Castrovillari – Ufficio GIP per il reato di violenza sessuale aggravata. La misura scaturisce dalle indagini svolte dai militari della Stazione di Corigliano Calabro Centro nell’ambito di un procedimento penale instaurato presso la Procura della Repubblica di Castrovillari. I Carabinieri, a seguito di una denuncia presentata da un quindicenne del luogo, constatavano mediante gli accertamenti medici del caso ed attività info-investigativa, gli atti sessuali che il giovane è stato costretto a subire dal padre, un pastore già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti penali relativi a reati contro il patrimonio e la persona. L’uomo veniva riconosciuto responsabile di violenza sessuale aggravata, per aver costretto il figlio minore con più azioni esecutive, mediante violenza e minaccia, con abuso di autorità, a subire atti sessuali.
Il rintraccio e la cattura del pastore pregiudicato si dimostravano tutt’altro che agevoli, data la particolare morfologia del territorio in cui l’uomo dimora. Da subito il malvivente si rendeva di fatto irreperibile, ma l’attività informativa posta in essere dalla locale Stazione, permetteva di stabilire che lo stesso si nascondesse presso una propria casa rurale nella diroccata località Pomito, sita in cima ad un percorso collinare impervio e difficoltoso. Proprio in ragione della posizione isolata e delle difficoltà morfologiche di accesso al luogo, nel quale l’uomo riusciva agevolmente ad occultarsi, si poneva in essere un dispositivo particolarmente rinforzato a cui prendevano parte i militari della Compagnia di Corigliano Calabro e i Carabinieri Cacciatori, specializzati in attività in tali ambienti. La cattura avveniva grazie a mirato servizio di osservazione in cui gli operanti riuscivano a mimetizzarsi nella vegetazione circostante il terreno agricolo del soggetto. Atteso pazientemente l’arrivo dell’obiettivo presso il proprio terreno, l’uomo veniva sorpreso dall’azione dei militari che in breve riuscivano ad immobilizzarlo in sicurezza senza dargli possibilità di opporre resistenza. Dopo l’arresto, il pastore veniva tradotto presso la casa circondariale di Castrovillari.
Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria
“Esprimo rabbia, sdegno e sentimenti di esecrazione al cospetto di un minore costretto a subire violenza sessuale dal padre. È un fatto che non può lasciare indifferenti e che deve impegnare tutta la società ad erigere un muro a difesa di bambini e adolescenti”. E’ quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria. “Il tizio arrestato, già noto alle forze dell’ordine per altri reati contro la persona – spiega Marziale – è stato direttamente denunciato dallo stesso figlio, sul quale accertamenti sanitari hanno riscontrato i segni della violenza subita, e tratto in arresto con un’operazione certosina dei Carabinieri di Corigliano su mandato del Procuratore della Repubblica Eugenio Facciolla. Agli inquirenti il mio plauso e la mia gratitudine”.
“Desta raccapriccio la violenza sessuale sui minori – continua il Garante – quando compiuta da chiunque, ma quando l’orco è il padre la sensazione risulta amplificata. Chi ti mette al mondo deve proteggerti non offenderti. Ma, purtroppo, la violenza sessuale su minorenni intrafamiliare è la più diffusa e il più delle volte sfugge alle maglie della giustizia per un’omertà dura a morire, poggiante sul “buon nome della famiglia” o altre pseudo giustificazioni che rendono quanti sanno e tacciono colpevoli alla stregua degli abusanti”. Per Marziale: “È tempo che l’educazione sessuale entri a pieno titolo nelle scuole, perché a questa generazione di omertosi si sostituisca nel tempo una generazione di coraggiosi consapevoli e in grado di difendersi o denunciare da soli i reati subiti, come ha fatto questo ragazzo che stringo idealmente in un abbraccio promettendogli impegno per tutta la vita affinché a sempre meno bambini accada quanto ad egli accaduto”.