Sugli schermi il remake di “It” e tornano i “clown horror” Lo Sportello dei diritti: «Con l'avvicinarsi di Halloween e “It” nei cinema il fenomeno potrebbe ripresentarsi». I social e Youtube monitorino ogni caso di violenza emulativa e lo censurino prontamente
Mentre da qualche giorno è tornato nelle sale cinematografiche il film “It”, l’horror
tanto atteso con protagonista il clown più terribile di tutti i tempi, di cui si
dibatte ormai da settimane, pare che stia tornando di moda un fenomeno già conosciuto
e purtroppo amplificato all’ennesima potenza dai social media: andare in giro terrorizzando
i passanti vestiti da pagliaccio. I primi nuovi casi segnalati sono accaduti nella
vicina Svizzera, in particolare a Balgach, nel canton San Gallo. Solo qualche tempo
fa, un clown si divertiva a spaventare i bambini di Elgg (ZH). L’uomo aveva addirittura
fatto un’imboscata a una scuola-calcio, armato di bastone. A Rapperswil-Jona tre
ragazzi tra i 6 e gli 11 anni erano stati fermati mentre, indossando maschere da
clown, lanciavano sangue finto in direzione dei passanti. E proprio con l’avvicinarsi
di Halloween, la festa pagana di origine anglosassone in occasione di Ognissanti
sempre più seguita anche negli altri paesi, la polizia cantonale di San Gallo ha
fatto sapere di temere che questo tipo di incidenti possa aumentare. «Finora non
abbiamo ricevuto segnalazioni – ha spiegato il portavoce Gian Andrea Rezzoli -, ma
è possibile che visto il periodo i travestiti che vogliono spaventare la gente ricompaiano.
Bisogna anche considerare che “It” nei cinema potrebbe alimentare il fenomeno».
E conclude: «La popolazione non esiti a chiamare il 117». Ancora una volta la rete
dimostra la faccia della medaglia negativa dello spirito emulativo generato da fenomeni
e mode che altrimenti rimarrebbero relegati a rari episodi, sottolinea Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti”. A questo punto, si rende necessario
un maggiore controllo da parte dei gestori dei social network, Facebook su tutti,
ma anche delle piattaforme di video tra i quali Youtube, affinché utilizzino ogni
strumento utile per censurare ogni immagine di violenza gratuita, specie tra i più
giovani, per evitare l’ulteriore ripetizione di casi analoghi anche in Italia come
nel resto d’Europa.