“Sui Consorzi di bonifica abbiamo fatto la cosa giusta” Lo dichiara il consigliere regionale Mimmo Bevacqua
“I contributi ai Consorzi di bonifica devono essere pagati solo a fronte di un effettivo beneficio ricevuto: questo abbiamo disposto con la legge del 2017, questo viene ora fissato dal supremo organo giurisdizionale del nostro ordinamento”. È quanto dichiara il consigliere Mimmo Bevacqua, presidente della Commissione Ambiente e Territorio, il quale così prosegue: “La Corte Costituzionale (sentenza 188 del 25 settembre 2018) ha dichiarato illegittimo il vecchio comma 1 dell’art. 23 della legge regionale sui Consorzi di bonifica. Nelle motivazioni, la Corte riconosce che la successiva Legge Regionale n. 13 del 9 maggio 2017 è intervenuta in maniera opportuna a sanare il problema, prescrivendo la presenza necessaria del beneficio fondiario: di questa nuova legge sono stato relatore in Consiglio e su di essa ho lavorato parecchio nella Commissione da me presieduta, svolgendo un ruolo attivo, propositivo e di mediazione al rialzo fra le diverse ipotesi sul tavolo”.
“Come avevo detto in sede di Consiglio – continua Bevacqua – ero certo che il nuovo intervento normativo, avente come primi firmatari i colleghi D’Acri e Romeo, sarebbe venuto incontro alle sacrosante esigenze dei cittadini contribuenti: bisognava stabilire un giusto rapporto fra corresponsione di contributi di bonifica ed effettiva attività di miglioramento fondiario da parte dei Consorzi. Il fatto che adesso lo sancisca la Corte Costituzionale, mi rende davvero orgoglioso. È bello quando viene certificato che si è fatto il proprio dovere di rappresentante dei calabresi”. “Voglio aggiungere, comunque – conclude Bevacqua – che, come convenuto con il Presidente Oliverio che ha manifestato il suo pieno accordo, l’intera materia consortile necessita di una rivisitazione organica, alla luce delle inefficienze registrate, delle criticità finanziarie pendenti e delle potenzialità presenti: il fatto che la contribuenza extra agricola abbia superato il 50% del totale, dimostra che i Consorzi di bonifica, più che semplici enti di supporto all’agricoltura, devono essere pensati e proiettati, sempre più verso la complessiva difesa del suolo. È questa la direzione che ritengo si debba seguire”.