Suicida a Roma, Cusumano: “Colpevoli ritardi contro l’omofobia”
redazione | Il 28, Ott 2013
“Secondo ‘l’Europe Annual Review 2013’, l’Italia è tra i Paesi con il più alto tasso di discriminazione in Europa in termini di politiche dei diritti Lgbt, ma è anche quello che rivela il maggior aumento di tolleranza nei confronti degli omosessuali”
Suicida a Roma, Cusumano: “Colpevoli ritardi contro l’omofobia”
“Secondo ‘l’Europe Annual Review 2013’, l’Italia è tra i Paesi con il più alto tasso di discriminazione in Europa in termini di politiche dei diritti Lgbt, ma è anche quello che rivela il maggior aumento di tolleranza nei confronti degli omosessuali”
REGGIO CALABRIA – “Di fronte all’ennesimo dramma del giovane romano morto suicida, non posso non stigmatizzare i ‘colpevoli’ ritardi di una politica che non riesce, evidentemente, a contrastare in maniera adeguata l’omofobia nel nostro Paese”. E’ quanto afferma la presidente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio regionale, Giovanna Cusumano. “Secondo ‘l’Europe Annual Review 2013’, l’Italia – aggiunge – è tra i Paesi con il più alto tasso di discriminazione in Europa in termini di politiche dei diritti Lgbt, ma è anche quello che rivela il maggior aumento di tolleranza nei confronti degli omosessuali. L’ultimo studio, infatti, riserva all’Italia il 36esimo posto su 49 Nazioni prese in considerazione sulla base di diverse variabili tra cui, ritengo opportuno ricordare, le leggi contro reati a sfondo omofobico. Mentre, infatti, in molti Paesi europei, l’omofobia e la trans fobia hanno già ricevuto da anni una forma di tutela legislativa, l’Italia è ‘ferma’ al d.l. 1052 approvato alla Camera che a tutt’oggi giace al Senato”. “La classe politica italiana, dunque, fa fatica – prosegue Cusumano – a cambiare, al contrario di un’opinione pubblica che sa essere sempre più accogliente, tanto è vero che 3 italiani su 4 non dichiarano nessuna ostilità nei confronti delle persone omosessuali e meno di 1 su 5 li ritiene un problema. Negli ultimi anni, dunque, gli italiani dimostrano in modo sempre più crescente di voler eliminare gli ostacoli legati all’orientamento sessuale gravemente lesivi dei valori costituzionali di eguaglianza e solidarietà, a differenza di un Parlamento che non riesce a sostenere i diritti delle persone Lgbt. Per tutte queste ragioni chiedo a gran voce ai nostri politici di porre al centro della propria azione sempre la persona, la sua dignità e la sua libertà e dunque di impegnarsi per giungere in tempi brevissimi all’approvazione definitiva della legge sull’omofobia, esempio concreto non più procrastinabile di contrasto a ogni forma di discriminazione sessuale e razziale”.