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Suicidio Cannatà: critiche, dovere di informazione e deontologia

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Con riferimento  ad alcuni commenti critici veicolati attraverso i social network e che hanno posto l’accento sull’opportunità di pubblicazione della foto – sia pur cruda e triste – del corpo inanime sul suolo  di una  persona  pietosamente  ricoperta da un lenzuolo, evidenziamo – per dovere di verità –  che gli uffici stampa e le fonti  ufficiali  delle istituzioni trasmettono quotidianamente alle redazioni  giornalistiche e televisive immagini simili e spesso assai ben più crude di cadaveri di uomini uccisi, e di corpi  straziati  da colpi di arma da fuoco o dalle conseguenze di incidenti stradali senza che ciò abbia mai legittimato alcun tipo di critica o rimostranza o affermazioni di pratica di “cattivo giornalismo” verso chi le ha fornite o utilizzate, come qualche voce ha inteso sentenziare nei  propri post. La redazione di Approdonews  stigmatizza di aver operato nel rispetto del dovere d’informazione e dei principi deontologici  che  regolano la diffusione di immagini  sia pur, ripetesi, crude, acquisite con il consenso dei familiari  e di non aver assolutamente cercato  di proporre alcun particolare eccessivo o espressione di mancato rispetto verso  il sentimento di pietà per i defunti  e   di dolore delle famiglie. Riteniamo che le critiche registrate siano espressione di  un momento – sia pur comprensibile – di condiviso dolore cittadino  ma ribadiamo l’onestà  intellettuale e il rispetto  dei principi deontologici posti  alla base della attività di informazione della nostra testata.

Il Direttore, la redazione, l’editore