“Sulla Metro Rende è sottomessa al volere di Oliverio” E' quanto affermano Ferrara, Nesci, Parentela e Miceli (M5S), che continuano: "Manca l’accordo di programma quadro e la Valutazione d’impatto ambientale"
Rende (Cs)* – “Procedure poco chiare quelle che hanno portato
all’aggiudicazione del bando per la realizzazione della metrotranvia
Cosenza-Rende-Unical”. Così i portavoce del Movimento 5 Stelle, Laura
Ferrara, Dalila Nesci e Paolo Parentela, e il portavoce al Comune di Rende
Domenico Miceli, intervengono sulla mega opera che, se realizzata, potrebbe
sconvolgere l’area urbana del Cosentino.
“Manca la sottoscrizione dell’Accordo di Programma ma anche la Valutazione
d’impatto ambientale risulta essere assente – continuano i 5 Stelle -. Il
Consiglio Comunale è stato completamente ignorato ed estromesso dalle
decisioni riguardanti la propria città, nonostante le importanti
trasformazioni urbanistiche che il progetto potrebbe comportare. Eppure la
Delibera di Giunta del 19 gennaio 2010 prevedeva espressamente l’adesione
del Sindaco all’Accordo di Programma e la successiva ratifica del Consiglio
Comunale, entro trenta giorni a pena di decadenza. La Conferenza dei
Servizi, ricordata dai dipartimenti regionali, è solo uno degli
endoprocedimenti della fase istruttoria, ma non è la sede dove esprimere il
necessario consenso finale all’Accordo di Programma. Tutto ciò era stato
stabilito anche nel “Protocollo d’intesa relativo agli investimenti
destinati ai sistemi per la mobilità nelle aree urbane” sottoscritto in
data 07 agosto 2009 tra Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Comune di
Cosenza e Comune di Rende, che stabiliva come opportuno e necessario
procedere alla stipula dell’Accordo di Programma. Non ci risulta che siano
stati rispettati gli atti consequenziali al Consiglio Comunale di Rende del
22 giugno 2000, relativi alla convenzione deliberata in quella sede e alla
relativa Conferenza dei due Sindaci”.
“La città di Rende non ha bisogno di progetti di mobilità urbana obsoleti
stabiliti dalla stessa classe politica che ha portato alla rovina il Comune
e che sta portando all’immobilismo anche la Regione – chiosano i portavoce
5 Stelle -. La città di Rende ha bisogno invece di guardare al futuro del
trasporto pubblico locale e imporsi, soprattutto a livello regionale, per
chiedere il meglio che le nuove tecnologie possono offrire. Oggi, invece,
la città di Rende grazie a Manna vive un momento di sottomissione totale
alle decisioni del presidente Oliverio che risultano essere vere e proprie
imposizioni per tutti i cittadini che hanno votato il primo cittadino
rendese proprio perché si opponeva alla realizzazione della mega opera,
tranne poi cambiare idea tradendo il voto degli elettori”.