Sulla:” Un disastro chiudere 400 scuole in Calabria”
redazione | Il 19, Ott 2010
”In questa fase difficile per
Sulla:” Un disastro chiudere 400 scuole in Calabria”
” Un disastro chiudere 400 scuole in Calabria”, secondo il quale La programmazione della rete scolastica calabrese, che si sta avviando sulla base degli indirizzi dettati dal Consiglio regionale
Sulla:” Un disastro chiudere 400 scuole in Calabria”, secondo il quale La programmazione della rete scolastica calabrese, che si sta avviando sulla base degli indirizzi dettati dal Consiglio regionale, sta subendo motivate e puntuali critiche, soprattutto da parte degli enti locali calabresi, di cui non si può non tener conto. Lascolto dei bisogni del territorio è prioritario. La scelta arbitraria e non concertata, specie quando mira a cancellare diritti fondamentali, rischia d innescare reazioni pericolose.
Argomenta Sulla: Quando si discute della cancellazione di centinaia di scuole in Calabria, occorre una premessa: senza scuola, soprattutto in tante realtà dellentroterra, non ci può essere legalità né salvaguardia dellidentità. E senza questi due requisiti lo sviluppo economico e sociale va a farsi friggere. Ancora una volta – aggiunge Sulla – il rischio è che, mentre in tanti si riempiono la bocca di legalità, contemporaneamente si calpesta il diritto allo studio, mettendo a rischio lesistenza di circa quattrocento scuole che, se da un giorno allaltro dovessero scomparire, vorrebbe dire, automaticamente, mettere in discussione lesistenza di altrettanti nuclei urbani. In particolar modo, è la voce dei piccoli comuni quella più preoccupata. Perché il dimensionamento che si ha in animo di attuare, penalizzerebbe soprattutto queste realtà locali e le fasce di popolazione residenti che già vivono gravi difficoltà sociali ed economiche legate alle loro particolari caratteristiche insediative.
Spiega il consigliere regionale: E un dato di fatto che la nostra regione è caratterizzata proprio dalla numerosa presenza di enti locali di piccole dimensioni, localizzati nelle aree interne e montane, e che la chiusura delle scuole in tali contesti aggraveranno i fenomeni di spopolamento, incidendo pesantemente sulla qualità di vita delle comunità che invece necessitano di politiche di sostegno e rivitalizzazione. Quello sulla programmazione scolastica, peraltro, è un primo importante bacino di prova sul corretto e intelligente utilizzo dellautonomia regionale, considerato che
Ed ecco la proposta di Sulla: Credo ci siano i tempi perché il Consiglio regionale possa rimodulare la sua proposta attraverso una condivisione più ampia e partecipata del sistema delle autonomie locali, anche in considerazione che, per il prossimo anno scolastico, è previsto unicamente un tetto di risparmio su scala nazionale e che la materia non è stata ancora definitiva, nel senso che si sta ancora cercando un punto di approdo condiviso in sede di Conferenza Unificata. Confido pertanto – conclude lesponente del Pd – sulla sensibilità dellassessore alla Pubblica istruzione, Mario Caligiuri, che ha già avuto contatti con i sindaci anche al fine di scongiurare ciò che sta avvenendo, ossia che la maggior parte dei Consigli comunali si determinino negativamente sulla programmazione della rete, aprendo a possibili ricorsi giurisdizionali che potrebbero avere effetti negativi sulla necessità di una intelligente interlocuzione tra regione e sistema delle autonomie.