Suono prima campanella alle porte: riflessioni sulla scuola Lo scenario di inizio anno descritto da Guido Leone, già dirigente tecnico Usr Calabria
Anche questa volta il miracolo si è ripetuto: la scuola riparte. Nonostante tutto. Nonostante il marasma riformatore che l’accompagna da anni, la demagogia politica, gli insulsi egualitarismi, i programmi sbagliati, un reclutamento di personale con modalità sempre inefficace, i “pannicelli caldi tecnologici”, la questione irrisolta dei vaccini e quant’altro, dove in ciò far rientrare non ultimo il fenomeno sempre più invasivo del fenomeno del bullismo e l’irrisolta gestione del disagio giovanile sempre più presente nelle aule scolastiche. Ognuno ci metta del suo. Nonostante tutto, dunque. Ma, come al solito, senza un piano strategico adeguato che, valorizzando le risorse umane, abbia l’obiettivo di creare sviluppo endogeno e benessere sociale per la nostra regione.
Si perché va detto che la situazione in cui versa il sistema dell’istruzione in Calabria è veramente problematico, perché nessuna area come la nostra denuncia un differenziale notevole sul terreno della conoscenza con le regioni del nord e il resto dell’Europa.
Accanto al’impegno educativo e per la cura degli alunni per i quali non si farà mai abbastanza, purtroppo,emerge il quadro di una scuola pubblica caratterizzata ancora da profonde incertezze, continuando ad essere un cantiere aperto che alimenta insicurezze. Proprio per questo diventa essenziale ricostituire tra la gente di scuola le necessarie motivazioni, senza le quali vien meno la possibilità di sostenere adeguatamente non solo ogni ambizione di riforma, anche l’ordinario buon andamento del servizio. Chi ha responsabilità di governo, deve farsene carico. Occorre che il personale della scuola torni a sentirsi davvero protagonista all’interno del sistema, perché portatore di un bagaglio di professionalità, di competenze, di esperienze di cui chi legifera sulla scuola o la amministra deve tenere adeguatamente conto, a partire dal tema della retribuzione dei docenti.
Lo scenario di inizio anno nella provincia reggina
Il nuovo anno scolastico 2018 – 2019, intanto, si apre subito il primo settembre per dirigenti, docenti e personale amministrativo. Dovranno affrontare tutta una serie di operazioni amministrative e didattiche di natura collegiale ,e, non ultimo, la preparazione delle attività di accoglienza per le matricole reggine che si affacciano nei vari ordini di scuola, così distribuiti:3.918 per l’infanzia, 4.599 per la primaria, 5.278 per la media e 6.394 per le superiori. Gli studenti entreranno nelle aule il primo giorno di scuola: lunedì 17 settembre. Per tutti , giorno più giorno meno, una lunga maratona di nove mesi di lezione, 204 giorni per la Calabria, fatto salvo il minimo di 200 giorni di lezione previsti dall’art. 74 del D.L. 297/1994 , e termine previsto per sabato 8 giugno 2019.
I numeri
In tutto gli studenti della nostra provincia reggina nell’anno scolastico 2018- 2019 saranno 78.957 così distribuiti fra i vari ordini di scuola: 9.752 nell’infanzia, 24.212 nella primaria, 16.430 nella media di primo grado, 28.563 nella scuola superiore. Calano gli studenti reggini. Rispetto al 2012/2013 ci sono quasi cinquemila alunni in meno. Dopo decenni di continua crescita sono ormai sei anni che è iniziata la discesa. Complici la decrescita demografica e anche il calo di ragazzi stranieri in età scolare. Analoga situazione nel resto del Paese dove il nuovo anno scolastico è contrassegnato da un calo di bambini e ragazzi:trentatremila in meno rispetto all’anno scorso. Affronteranno gli esami di terza media 5.391 allievi, mentre i diplomandi del superiore saranno 5.265.
Il calendario scolastico
Questo nuovo anno sarà il sedicesimo della devolution nel quale le Regioni autonomamente fissano la data d’inizio e il termine delle lezioni. In Calabria il termine è stato decretato per sabato 8 giugno 2019. Le attività educative nella scuola dell’infanzia, invece, termineranno in quasi tutte le regioni il 29 giugno 2019. I giorni di festa (escluse le domeniche) previsti dal calendario ministeriale sono al momento undici, vincolanti su tutto il territorio nazionale. E cioè il 1° novembre, festa di tutti i Santi; l’8 dicembre , Immacolata Concezione; il 25 dicembre , Natale; il 26 dicembre ; l’1 gennaio ,capodanno; il 6 gennaio ,Epifania; il giorno di lunedì dopo Pasqua; il 25 aprile, anniversario Liberazione; l’1 maggio, festa del Lavoro; il 2 giugno ,festa nazionale della Repubblica;,la festa del Santo Patrono.
Il decreto del Presidente della Regione Calabria stabilisce ,poi, che non si effettueranno lezioni il 2 novembre per la commemorazione dei defunti; il 3 novembre, ponte; dal 24 dicembre 2018 al 5 gennaio 2019 vacanze di Natale; dal 18 aprile al 24 aprile 2019 vacanze pasquali. Il nuovo calendario ,così come prevede l’autonomia scolastica , è comunque flessibile e dà la possibilità alle scuole di proporre gli adattamenti che possono riguardare anche la data di inizio delle lezioni ,nonché la sospensione ,in corso di anno scolastico, delle attività educative e delle lezioni prevedendo ,ai fini della compensazione delle attività non effettuate, modalità e tempi di recupero in altri periodi dell’anno. Sicché anche molte scuole della nostra provincia potranno iniziare le lezioni ancor prima del 17 settembre.
L’Amministrazione scolastica
Già per tutto il mese di agosto l’Amministrazione scolastica è stata fortemente impegnata perché tutto sia il più possibile in ordine per l’avvio delle lezioni con le immissioni in ruolo dei docenti e che proseguirà nel mese di settembre con le nomine a tempo determinato sulle cattedre vacanti.Va sottolineato, poi, che l’USR Calabria ha già provveduto a dotare novanta scuole della regione di altrettanti dirigenti reggenti. Nella provincia reggina le reggenze assegnate sono in tutto diciannove. La mobilità dirigenziale nella città di Reggio Calabria ha interessato anche alcuni istituti della città. Le new entry riguardano i dirigenti Morabito Maria, Musarella Daniela, Praticò Franco e Cama Anna Maria le cui nuove sedi sono rispettivamente: I.C. Vitrioli, Liceo artistico Preti- Frangipane, Istituto tecnico Righi e I.C. Moscato. Un sentito ringraziamento è d’obbligo per coloro che lasciano il servizio per raggiunti limiti d’età e che con il loro impegno profuso in tanti anni di lavoro hanno dato lustro non solo alle scuole di appartenenza ma all’intero sistema scolastico:De Santi Alessandro, Orsola Latella e Ruffa Antonio.
Continua a permanere la tendenza al colore rosa nei numeri della dirigenza scolastica calabrese e l’abbassamento dell’età media dei responsabili degli istituti. Novità anche alla guida della Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale dove,dopo tanti mesi di vacatio nella guida, giunge la dott.ssa Maria Rita Calvosa, proveniente dall’USR del Lazio. E’ sperabile che questa nuova presenza restituisca all’ufficio regionale quel ruolo di guida e di promozione da troppo tempo smarritosi in questa nostra sfortunata Calabria.
Tante questioni aperte
Insomma sul tavolo ci sono tante questione aperte da molti anni. Chi opera, o ha operato come me nel mondo della scuola, sa che si è raggiunto un limite. Ora c’è bisogno di un cambiamento di passo vero, che restituisca la dignità all’istruzione e ad una professione, dignità che deve essere recuperata da tutti. La scuola ha bisogno di raccontarsi al suo territorio e questo tempo è da cogliere con intelligenza, per farsi conoscere e riconoscere dalla società per i valori che la scuola , e soprattutto quella calabrese e reggina, pur tra le tante difficoltà, incarna, con la consapevolezza forte di meritare una valorizzazione e una significanza sociale, recuperabile attraverso un nuovo patto tra la scuola stessa e i cittadini.
È una scommessa aperta che porta a un bivio, da cui potranno emergere sostantive innovazioni oppure riaffermarsi una passività consuetudinaria cui ci hanno abituati gli ingloriosi risultati della nostra regione nelle classifiche nazionali e internazionali dei test scolastici. Assumere il tema dell’elevamento del grado di istruzione dei nostri allievi è una questione che ha molto a che fare con i programmi di sviluppo della regione che vuole superare il proprio ritardo, che vuole fare i conti con le proprie risorse e che vuole mettersi alle spalle la dimensione assistita dello sviluppo. La sfida che si presenta alla neo direttrice è quella di costruire un vero sistema regionale di istruzione e formazione in sintonia con la Regione Calabria. Credo che sia giunto il tempo di creare un serio focus sul sistema scolastico e universitario regionale perché lo stato dell’arte ci restituisce severi aspetti di criticità.
Una crisi nei risultati scolastici che si manifesta già nella scuola di base partendo dalla scuola secondaria di primo grado e che fa prefigurare successivi scacchi formativi evidenziata costantemente negli esiti delle prove Invalsi e Oce-Pisa; il fenomeno notevole dei debiti scolastici che indica un rapporto non positivo con gli apprendimenti scolastici; i dati più sconfortanti in materia di sicurezza e di adeguamento degli edifici scolastici; un forte turn-over nei comprensori decentrati:mobilità docente esasperata; permanenza di squilibri territoriali con molti comuni tagliati fuori dall’offerta formativa extra-curricolari per mancanza di servizi. E ,poi, la mancata integrazione tra sistema dell’istruzione e della formazione professionale; l’inesistente dialogo tra mondo della scuola e delle imprese; il sempre discutibile processo di dimensionamento.
La strategia d’intervento dovrà essere basata in primo luogo su una attenta conoscenza del contesto territoriale e socio culturale e l’adozione di strumenti differenziati a seconda degli ambiti e dei destinatari. Necessita un piano di investimenti sulla persona lungo tutta la catena formativa. Interventi atti a migliorare la qualità del sistema d’istruzione, della formazione professionale, dell’orientamento scolastico e del sistema universitario, finalizzato certo alla riduzione degli abbandoni, ma con un collegamento reale al territorio e soprattutto in forte sinergia con il mondo del lavoro, delle imprese. Politiche scolastiche, politiche culturali, politiche sociali e del lavoro devono essere assolutamente integrate. Non possono essere scollegate come è stato fino ad oggi. Mondo della scuola e pianeta del governo regionale, nelle sue varie declinazioni, non hanno mai dialogato in questi termini. E’ tempo che lo facciano!
Prof. Guido Leone
già Dirigente tecnico USR Calabria