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Superbatteri minacciano la salute pubblica

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Non è raro per i proprietari di animali da compagnia fare prendere agli animali
domestici antibiotici acquistati su internet ma anche negli scaffali dei negozi senza
prescrizione medica. Gli esperti avvertono l’uso incontrollato di antibiotici potrebbe
dar luogo al crescente problema della resistenza al superbatterio. La mancanza di
sorveglianza e un uso incontrollato di antibiotici negli animali da compagnia in
tutto l’Italia potrebbe essere aggiunta al crescente problema dei superbatteri, dicono
gli esperti. Medicinali antibiotici, come l’eritromicina e la tetraciclina (gli stessi
utilizzati per le persone), sono facilmente disponibili in negozi di animali. Senza
fare domande o prescrizione necessaria. Le persone, d’altro canto, devono vedere
i loro medici per ottenere una prescrizione per tali farmaci. L’abbondante uso di
antibiotici che normalmente sono riservati per le infezioni gravi potrebbe portare
alla creazione di superbatteri, che sono resistenti a determinati antibiotici.
I Superbatteri sono una minaccia per le persone e gli animali domestici. La resistenza
agli antibiotici, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è “una sempre
più grave minaccia per la salute pubblica globale “e mette a rischio la capacità
di trattare le infezioni comuni. L’OMS avverte sul suo sito web: “Senza un’azione
coordinata urgente, il mondo si sta dirigendo verso un’era post-antibiotica, in cui
le infezioni comuni e le ferite minori, che sono stati trattabili per decenni, possono
ancora una volta uccidere”. Nel 2013, in Canada l’Ontario Medical Association ha
invitato i governi provinciali e federali ad attuare modifiche normative per ridurre
la crescita di batteri resistenti agli antibiotici, tra cui assicurandosi la disponibilità
all’accesso agli antibiotici per gli animali solo attraverso una prescrizione di
un veterinario. La resistenza batterica agli antibiotici, osserva Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, sta assumendo sempre maggiore importanza,
divenendo una problematica grave a livello globale. Secondo l’Agenzia del Farmaco
l’Italia è stata uno dei Paesi UE con il consumo più elevato di farmaci antibiotici,
preceduta solo da Francia e Cipro, con un consumo in alcuni casi più elevato di
oltre il 100% rispetto ai Paesi più “virtuosi”. Di particolare importanza in
questo senso è il sistema nazionale di prescrizione elettronica dei farmaci, da
estendere anche a quelli per uso veterinario, che permette un controllo continuo
e capillare sul loro utilizzo, segnalando immediatamente eccessi, o peggio impieghi
fraudolenti anche nell’allevamento.