Surace (Direzione Italia): “Fitto vicino ai pescatori di Bagnara” L'europarlamentare ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea
Le stringenti ed assurde normative emanate dalla comunità europea e le
ancora più stringenti norme emanate dal governo nazionale stanno mettendo
in ginocchio realtà economiche e produttive legate al settore della pesca.È un problema questo che interessa tutto il Mediterraneo ma che alle nostre
latitudini diventa drammatico. Come possono, intere famiglie che praticano
la pesca da sempre, riuscire a reinserirsi nel mondo del lavoro? Una
realtà la nostra, afflitta da una economia sempre più asfittica, in cui ci
si trova sul punto di dover chiudere una attività, quella basata sulla
pesca, che, tramandata da generazione in generazione, ha da sempre
rappresentato l’unica opportunità di crescita e sviluppo per le comunità
rivierasche.Su tale problematiche, su mia sollecitazione, l’europarlamentare On.
Raffaele Fitto ha presentato una interrogazione parlamentare alla
commissione europea nella quale mette in evidenza, l’impossibilità da parte
dei pescatori di continuare un mestiere antico che rappresenta l’unica
possibilità di sostentamento.Condivido l’iniziativa portata avanti dalle associazioni dei pescatori che
vuole essere un grido di dolore e di disperazione, con l’obiettivo di
sensibilizzare chi deve assumere, su tali problematiche, decisioni
fondamentali per il futuro dei pescatori e l’economia dei nostri territori.Ringrazio l’europarlamentare on. Raffaele Fitto, per la sensibilità
dimostrata e per aver capito quali sono le drammatiche situazioni che
interessano le marinerie della nostra provincia.Giuseppe Surace (Direzione Italia)
Di seguito il testo dell’interrogazione parlamentare alla Commissione
europea:
“La ferrettara è un attrezzo tradizionalmente associato alla piccola pesca,
utilizzato soprattutto nelle regioni dell’Italia meridionale.
Considerando che la normativa italiana, molto più restrittiva di quella
europea, ha introdotto ulteriori limitazioni in merito alla dimensione
delle maglie, fino a 10 centimetri, e alla distanza dalla costa, non oltre
le 3 miglia;
considerando che queste misure hanno un impatto economico pesante su alcune
realtà costiere,
considerando in particolare che la riduzione della maglia da 18 a 10 cm ha
comportato in alcune zone la battuta d’arresto per la pesca del pescespada,
mettendo a serio rischio il sostentamento di molte famiglie di pescatori;
considerando che nel Mediterraneo solo le flotte italiane sono vincolate a
rispettare tali limitazioni e che per tale motivo esse soffrono della
concorrenza sleale delle importazioni dei Paesi terzi;
si chiede alla Commissione europea:
– ritiene che l’eventuale decisione di autorizzare nuovamente le ferrettare
con maglia da 18 cm sia compatibile con la normativa europea e con gli
obiettivi della PCP?
– Quali interventi possono essere promossi per assicurare la sostenibilità
socio-economica ed ambientale del comparto ferrettare in Italia e
assicurare non solo la continuità di questo tipo di pesca, ma anche la
salvaguardia di mestieri e saperi tradizionali?