Susanna Camusso a Polistena per parlare di lavoro e legalità La segretaria generale della Cgil partecipa ad un convegno al Centro Polifunzionale "Don Pino Puglisi" - GUARDA L'INTERVISTA
POLISTENA – La segretaria generale della Cgil Susanna Camusso ritorna nuovamente nella Piana di Gioia Tauro e a Polistena, questa mattina, ha partecipato a un convegno organizzato dalla Cgil Calabria dal tema “Dalla Terra il Lavoro – Legalità, Dignità e Integrazione”. Il convegno è stata l’occasione per far visitare al segretario generale della Cgil il Centro Polifunzionale “Don Padre Pino Puglisi” dove si è svolto l’incontro sulla tematica agricoltura e lavoro.
Alla tavola rotonda hanno partecipato Celeste Logiacco, segretaria generale Flai-Cgil Piana di Gioia Tauro; Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria; Giuseppe Politanò del centro Polifunzionale “Don Pino Puglisi”; Antonio Napoli, vicepresidente della Coop Valle del Marro; Nicola Iaria, imprenditore agricolo. La segretaria Camusso proseguirà la giornata a nella Piana, visitando alcune realtà e alle 17 di oggi terrà un altro incontro in piazza a Gioia Tauro. Al termine si terrà il concerto dei Modena City Ramblers.
LA VISITA DI SUSANNA CAMUSSO ALLA TENDOPOLI DI SAN FERDINANDO –
Susanna Camusso, in visita alla tendopoli di San Ferdinando, ha così commentato la drammatica situazione in cui vivono circa 660 migranti: “Mancano le parole. Non sono condizioni degne di un paese civile. Ho visto persone vivere una condizione terribile e disumana, ho trovato bambini, donne e uomini che soli affrontano con un coraggio e una forza d’animo straordinaria difficoltà disumane”.
“Venendo qui e guardando i fallimenti di uno Stato incapace di avere una politica dell’accoglienza degna di questo nome – ha aggiunto – capisci quanto strumentali e ingiuste siano le polemiche di una politica che governando nel passato alimenta l’odio esasperando i toni. Dovrebbe imparare dalla loro forza d’animo. Dovrebbe smetterla di fomentare l’odio per un voto in più. Le istituzioni non potranno mai dirsi tali e ottenere il rispetto dei cittadini se non fanno dei diritti di chi lavora, a prescindere dalle origini, e dell’integrazione, la prima preoccupazione. Prima di tutto si tratta di una battaglia di libertà e civiltà”.