Svastica sui muri, vandali in azione in centro immigrati Indagini nel Reggino. La solidarietà del mondo calabrese
Persone non identificate hanno compiuto un atto di vandalismo ai danni della struttura che a Gioiosa Jonica é adibita a luogo d’incontro per migranti, incidendo una svastica su una delle pareti del centro, gestito da Re.co.sol., la Rete dei Comuni solidali. La struttura, prima di essere presa in gestione da Re.co.sol., era in stato d’abbandono. La svastica é stata tracciata sul volto di un bambino di colore raffigurato nel murales disegnato sulla parete presa di mira dai vandali e che simboleggia l’accoglienza. Il murales, realizzato dall’artista Emilio Fameli, raffigura un padre che tiene in braccio il figlio. «In tempi in cui i peggiori populismi fanno proseliti e guadagnano consenso smisurato, non si possono ignorare questi gesti simbolici ed estremamente gravi», ha commentato Giovanni Maiolo, del Gruppo di coordinamento nazionale Re.co.sol.
CGIL RC-LOCRI
La Cgil di Reggio Calabria – Locri esprime la propria solidarietà all’associazione Re.co.sol. L’incisione di una svastica sul muro esterno della sede della Rete del Comuni Solidali di Gioiosa Ionica è un gesto gravissimo di odio e razzismo, che ci riporta ad una delle pagine più vergognose e atroci della storia dell’umanità.
La meritoria attività della Re.co.sol dovrebbe ispirare l’azione di ogni ente locale, grazia alla capacità di interpretare l’accoglienza e l’integrazione come un’opportunità di sviluppo oltre che come un doveroso gesto di etica pubblica.
Rispetto all’atto in sé, a quell’odioso simbolo di violenza che sta tornando prepotentemente in auge, è necessario essere consapevoli delle dimensioni che il fenomeno sta assumendo nel nostro Paese e in Europa. In molti tendono drammaticamente a sottovalutare la portata e la capacità pervasiva dell’estrema destra e il suo potenziale di persuasione innanzi al crescente malessere sociale. Per questa ragione tutti noi che crediamo nella democrazia e nei principi sanciti dalla Costituzione repubblicana dobbiamo affermare con forza una visione della realtà che metta al centro il valore della persona, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e riscatto sociale, consapevoli che il pericolo non giunge dall’Africa ma cova nell’ignoranza e nell’indifferenza.