Sversamento di percolato dalla discarica di Celico, la preoccupazione di Talarico "La mia grande paura è quella che il liquido possa scendere a valle lungo le cunette e confluire nel torrente Cannavino e nei terreni adiacenti procurando danni alle falde acquifere ed alle terre coltivate"
Riceviamo e pubblichiamo:
In merito allo sversamento di percolato misto fango in località S.Nicola di
Celico nei pressi della zona a valle della vecchio sito (So.Ge.d.),
esprimo la mia grande preoccupazione, già manifestata dal Comitato
Ambientale Presilano, della nefasta scoperta del liquido nero trovato lungo
i terreni adiacenti la già esistente discarica. La mia grande paura,
unitamente a quella già espressa dalla gente del luogo, è quella che il
liquido possa scendere a valle lungo le cunette e confluire nel torrente
Cannavino e nei terreni adiacenti procurando danni alle falde acquifere ed
alle terre coltivate. Invito per tanto le autorità competenti, nonché la
società che gestisce la discarica di Celico a intervenire prontamente a
bonificare l’area interessata in base all’art. 242 comma 2 d.lgs. 152/2006
in materia ambientale, laddove si legge che i responsabili
dell’inquinamento, al verificarsi di un evento che sia potenzialmente in
grado di contaminare il sito,mette in opera entro ventiquattro ore le
misure necessarie di prevenzione e ne dà immediata comunicazione ai sensi e
con le modalità di cui all’articolo 304, comma 2. Il responsabile
dell’inquinamento inoltre, attuate le necessarie misure di prevenzione,
svolge nelle zone interessate dalla contaminazione, un’indagine preliminare
sui parametri oggetto dell’inquinamento e, ove accerti che il livello delle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) non sia stato superato,
provvede al ripristino della zona contaminata, dandone notizia, con
apposita autocertificazione, al comune ed alla provincia competenti per
territorio entro quarantotto ore dalla comunicazione.
Mimmo Talarico, consigliere Regionale della Calabria