Svolta a Cosenza su un delitto del 2005 Individuata la banda che uccise e fece sparire un uomo del Catanzarese
Se fosse un telefilm americano sarebbe un “cold case”, un caso freddo. A Cosenza arriva una svolta per un crudele delitto del 2005. I carabinieri della stazione di Cosenza Principale hanno fermato un indiziato con l’accusa di omicidio volontario aggravato in concorso e occultamento di cadavere, rispetto alla scopmparsa di Giuseppe Caloiaro, un uomo di Carlopoli, in provincia di Catanzaro, del quale si sono perse le tracce dopo un viaggio nel cosentino.
In manette è finito un cittadino rumeno, Gabriel Costantin Sercaianu 24 anni, senza fissa dimora, noto alla forze dell’ordine. Tre suoi comnnazionali sono stati denunciati in stato di irreperibilità. I fatti contestati risalgono al 16 marzo 2005.
LA BANDA IN FUGA PER NOVE ANNI – Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giorno della scomparsa, Caloiaro, dopo essersi recato ad un appuntamento a Cosenza, era svanito nel nulla. Gli accertamenti del nucleo operativo della Compagnia di Cosenza avrebbero fatto emergere subito elementi di colpevolezza nei confronti dei quattro rumeni, che dimoravano nel centro di accoglienza “Oasi francescana”. I quattro, nella mattinata del 17 marzo 2005, quando ancora non era stata ancora rinvenuta l’autovettura della vittima, si erano dati alla fuga per il nord Italia, facendo perdere le tracce. Il 18 marzo 2005, in località “Ganci” di Dipignano, alle porte di Cosenza, era stata ritrovata l’autovettura, una Mercedes di colore bianco, priva di targhe, parzialmente incendiata con evidenti tracce di sangue.
LA TRAPPOLA MORTALE PER UNA RAPINA – Secondo i carabinieri, Caloiaro, dopo aver accompagnato la madre con la sua autovettura all’Ospedale Civile dell’Annunziata dove era ricoverato il cognato, si era recato nei pressi del ponte “Mancini” di Cosenza dove aveva un appuntamento con i rumeni i quali gli avrebbero procurato una badante, dietro compenso. Giunto vicino all’Oasi Francescana i quattro rumeni sarebbero saliti sull’autovettura.
Uno di loro si sarebbe seduto al lato guida, con l’intento di portalo a conoscere la donna. Giunti in zona “Molino Irto”, il conducente avrebbe inboccatyo una strada sterrata fermando l’autovettura. A questo punto, un rumeno seduto sul sedile posteriore, con un cappio, avrebbe bloccato Caloiaro, mentre quello che era alla guida gli avrebbe intimatodi consegnargli il denaro nonchè carte di credito con relativo codice Pin. Fatto ciò, avrebbe colpito a morte la vittima al collo con una lama.
I quattro rumeni, dopo aver gettato il cadavere in una scarpata, avrebbero tentato di incendiare l’autovettura, scappando a piedi. Rientrati al centro di accoglienza si sarebbero cambiati gli abiti e l’indomani avrebbero fatto perdere le loro tracce. Nel corso della giornata di ieri, a seguito di ininterrotte ricerche in ambito nazionale e internazionale condotte dai Carabinieri di Cosenza, Gabriel Costantin Sercaianu, definito dall’accusa “carnefice in concorso” è stato rintracciato in provincia di Verona e, una volta definito il quadro probatorio, i militari lo hanno fermato. Sono in corso le ricerche del cadavere.