Nei scorsi giorni, diverse persone in Italia hanno ricevuto delle multe per eccesso
di velocità in Ticino da una inesistente “Swiss Police”. Le missive, scritte in
inglese e recapitate per lo più a cittadini italiani, contenevano indirizzo e numero
di targhe corretti. Alcune imprecisioni però, come ad esempio il luogo di rilevamento
della contravvenzione, l’unita di misura della velocità e l’importo della multa
in euro, hanno messo sull’attenti la Polizia cantonale che ha diramato un avviso
di allerta e avvisato le autorità italiane. Tanti gli italiani, che ogni giorno
raggiungono il Ticino per lavoro o altro: è facile dunque cadere nel tranello. «E
se qualcuno è stato multato veramente in Svizzera? Come facciamo a distinguere una
multa vera da una falsa?», si chiede qualcuno sul web: il fatto che l’Iban sia
italiano già dovrebbe insospettire non poco, ma in caso di ulteriori dubbi, prima
di precipitarsi a pagare, è meglio chiedere consiglio alle forze dell’ordine italiane.
Per tale ragione, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti
[1]”, le persone che hanno ricevuto queste comunicazioni sono invitate a recarsi
il più presto possibile presso il posto di polizia del loro luogo di residenza e
nazione, nonché a sporgere denuncia.