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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 03 DICEMBRE 2024

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Tabularasa 2016, in viaggio con Carlo Massarini Tra storia della musica rock e cambiamenti del linguaggio radiotelevisivo

Tabularasa 2016, in viaggio con Carlo Massarini Tra storia della musica rock e cambiamenti del linguaggio radiotelevisivo
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Avanguardista e sperimentatore, spettatore e al tempo stesso protagonista dei cambiamenti del linguaggio radiofonico e televisivo dagli anni ‘70 ai giorni nostri. Carlo Massarini, autentico ‘divulgatore’ della musica, si presenta così al pubblico di Tabularasa. Nel sedicesimo appuntamento in programma per l’edizione 2016 della rassegna,riflettori accesi sul celebre giornalista e conduttore che si è affermato con programmi che hanno segnato un elemento di rottura e innovazione nel panorama televisivo nazionale. Ed è proprio attraverso la narrazione dell’esperienza maturata con “Mr. Fantasy”, la prima trasmissione del tubo catodico dedicata al rock e ai videoclip in onda sull’ammiraglia della Rai dall’81 all’84, che si apre l’articolato approfondimento del talk animato da Giusva Branca, Raffaele Mortelliti e Francesco Villari. Uno scambio incalzante di riflessioni che ha restituito, ad un platea di appassionati e nostalgici, la testimonianza di quello che rappresentò un nuovo modo di diffondere la conoscenza della musica. All’alba degli anni ‘80, in cui a dominare sarà l’immagine, il rock vive attraverso suggestioni innovative che spaziano dal codice scenografico, totalwhite, alla selezione degli artisti e delle clip da proporre passando per il linguaggio utilizzato da Massarini. Educare alla buona musica, in un’epoca in cui ancora l’industrializzazione della discografia non aveva soffocato la creatività, la formula offerta da“Mr. Fantasy” aveva catturato e formato un’intera generazione.

“Ho iniziato il mio percorso dalla radio” spiega Massarini che attualmente cura  la striscia quotidiana su Virgin Radio “Absolute beginners” dedicata alla storia del rock. “Erano gli anni ‘7o – prosegue nel suo racconto – ed era un mondo completamente diverso da quello di oggi, in cui a prevalere sono i format. Facevamo una programmazione a 360 gradi con un’impronta eclettica. Tutto si consumava lentamente, le informazioni non circolavano con la velocità che conosciamo adesso e anche i dischi arrivavano dopo una lunga attesa”.Poi Massarini entra nella descrizione del suo modo di proporsi al pubblico: “Ho sempre cercato di dare delle guide con i miei programmi, sia radiofonici che televisivi. Per vocazione, e perché mi piace, facevo ascoltare la musica e ne spiegavamo anche i testi. Sceglievo i dischi cercando di proporre cose che abitualmente il pubblico non avrebbe ascoltato. Con il tempo è aumentata la sensazione che alla radio, come in tv,  il vero show è la pubblicità”.

Alla domanda su cosa è andato perso sull’onda dei cambiamentiMassarini sottolinea come a venir meno, anche sotto la spinta dei social network, sia stata proprio “la voglia di scoprire che i media erano capaci di stimolare anche esercitando una funzione educativa e formativa. L’evoluzione alla quale ho assistito in questi 40 anni risiede nella possibilità di accedere a tutto, perché tutto è a disposizione, ma allo stesso tempo si è creata la difficoltà di trovare ciò che si vuole veramente. Il panorama è affollato e complesso, la musica è liquida, pervasiva e arriva dovunque ma c’è sempre meno curiosità”.

La spinta alla sperimentazione di Massarini, confermando la sua posizione di “privilegio” e di “frontiera”, sarà patrimonio di un’altra esperienza televisiva di successo della Rai: con “Mediamente” vengono svelate le potenzialità dell’era digitale e si apre una finestra su quella che sarà la nuova rivoluzione capace di scardinare linguaggi e consumi e proporne altri mai percorsi prima.

L’incontro con Carlo Massarini è stato preceduto dall’esibizione di Aliunde, e la presentazione dei brani del nuovo album “Bonu e malutempu”, mentre a chiudere la serata è stata la performance di Keem Ree Heena.

Tabularasa torna questa sera (venerdì’ 22 luglio, ore 21), sempre all’Arena dello Stretto, con il dibattito su “Regimi, libertà di stampa e bambini rubati” con la partecipazione di Piero Badaloni, Sandro Provvisionato e  Francesca Sassano.