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TAURIANOVA (RC), SABATO 30 NOVEMBRE 2024

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Tabularasa 2016, Padellaro racconta il suo “Fatto personale” Fenomeno editoriale in controtendenza

Tabularasa 2016, Padellaro racconta il suo “Fatto personale” Fenomeno editoriale in controtendenza
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Oltre quarant’anni di intrecci e scontri tra potere politico e giornalismo, raccontati attraverso aneddoti, storie, ma soprattutto fatti. In occasione della terza serata di Tabularasa, l’Arena dello Stretto ha accolto come ospite Antonio Padellaro, già direttore de “L’Unità” e de “Il Fatto Quotidiano”. Da buon giornalista animato da un forte spirito di libera informazione, ha risposto alle domande dei colleghi Alessandro Russo e Paola Bottero, raccontando la vita politica e sociale della nazione. A dare ulteriore spessore al confronto è intervenuto anche lo studioso della comunicazione e collaboratore de “Il Manifesto” Giandomenico Crapis. Il dibattito è partito dai contenuti dell’ultima opera letteraria di Padellaro “Fatto personale”. L’autore, uno dei fondatori de “Il Fatto quotidiano” e oggi presidente della rispettiva società editoriale, ha ripercorso le tappe salienti della storia italiana, da Tangentopoli a Renzi, passando dal “Berlusconismo”, fino ai retroscena che hanno portato alla fondazione nel 2009 del quotidiano che sfida il potere. Il libro si apre con l’avventura di Padellaro al Corriere della Sera, in occasione dell’assassinio di Pierpaolo Pasolini. Un evento su cui il “vero” giornalista ha saputo scindere i fatti dalle opinioni: “In quel periodo l’Italia era attraversata dalle tristi vicende legate al terrorismo. Ricordo che, dovendo scrivere su Pasolini, mi chiamò Oriana Fallaci “imponendomi” di scrivere che erano stati i fascisti a ucciderlo. Io le risposi che in assenza di prove non avrei potuto farlo”. Ad aprire il capitolo della crisi della carta stampata è Giandomenico Crapis: “Il modello conflittuale, con cui una testata sceglie un “nemico”, ha funzionato spesso per il successo editoriale. Oggi la crisi è legata principalmente al fatto che il conflitto si è spostato in rete, e c’è un crescente rifiuto della politica da parte dei cittadini, che li ha portati a non comprare i giornali o cambiare canale”. Una visione condivisa e integrata dallo stesso Padellaro: “Questo accade, innanzitutto, perché si sta esaurendo il lettore tradizionale per ragioni anagrafiche; in seconda battuta, i giornali hanno perso grinta e quella capacità di mordere la realtà”. Da qui l’analisi della sconfitta dei partiti tradizionali e delle testate legate ad essi. “La vittoria del Movimento 5 Stelle ha origine dal fallimento della sinistra parlamentare e più in generale dalla crisi dell’èlite politica, non solo italiana. Oggi l’opinione pubblica chiede sincerità, cosa che la politica non è in grado di offrire e che, per di più, ha fatto svanire i valori di una volta”.

Grande attesa anche per il prossimo appuntamento in programma stasera, mercoledì 6 luglio (ore 21), all’Arena dello Stretto con “Il blackout dell’informazione in Calabria”, che vedrà sul palco i giornalisti Filippo Veltri, Arcangelo Badolati e Attilio Sabato. Per l’occasione sarà presentato il nuovo libro di Veltri, edito da Città del Sole, dal titolo “La Calabria dolente 2.0”.