Taiwan, insegna “Berlin Hair” di un parrucchiere pubblicizzata con svastiche fa scandalo Era lì da tre anni ma la polemica è nata dopo la segnalazione di turisti stranieri all'Istituto tedesco di Taipei
Un clamore “a scoppio ritardato”, quello suscitato dalla scelta grafica di un salone di parrucchieri di Hsinchu City, località della zona nord di Taiwan. Tre anni fa il Berlin Hair Salon aprì i battenti e scelse di farsi pubblicità con due simboli che richiamano una svastica e la parola “Berlino” in caratteri cinesi. Tutto è andato bene per anni, poi l’insegna è stata notata da alcuni turisti stranieri, che hanno inoltrato una segnalazione all’Istituto tedesco di Taipei. I responsabili dell’istituzione hanno quindi chiesto al titolare del locale di rimuoverle, dato che potevano essere considerate offensive dalle vittime dell’Olocausto. Hsu Chen-yan, il proprietario, ha spiegato il significato del controverso simbolo concepito da uno studio di design: non una svastica ma quattro lame di rasoio.
Nonostante questa precisazione ha spiegato che probabilmente rimuoverà le insegne, se troverà i soldi. A dire del proprietario molti sono stati i clienti provenienti dall’Europa. Si tratta dell’ennesima polemica scoppiata a Taiwan su simboli e riferimento al regime di Adolf Hitler: qualche tempo fa una scuola aveva trasformato la festa natalizia in una parata a tema nazista. Intanto sulla pagina Facebook gli internauti stanno spostando decine di commenti chiedendone l’immediata chiusura. Così come ci sono anche molte persone che fanno il tifo per il parrucchiere e che gli augurano una “lunga vita”. Molti consigliano a Chen-yang di “esaminare i libri di storia”.
Se il logo non è stato effettivamente progettato in questo modo, “il tuo crimine è l’ignoranza”. Secondo Wikipedia, la svastica ha un ruolo centrale in Asia. Soprattutto nell’induismo, la forma ad angolo retto si trova spesso, è considerata di buon auspicio e viene usata nei matrimoni e in altre feste. Nel buddismo, tuttavia, la svastica ad angolo sinistro è considerata un simbolo di perseveranza e un simbolo di abbondanza e prosperità. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni si batte anche contro ogni tipo di rievocazione dei due regimi che hanno determinato un passato nefasto per la storia europea e mondiale, evidenzia che nessuno sa se e quando l’attività commerciale verrà chiusa. Intanto ovviamente la comunità ebraica è insorta.