Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 10 GENNAIO 2025

Torna su

Torna su

 
 

Talarico: “Nessun intervento della Regione sul sito archeologico di Sibari”

Talarico: “Nessun intervento della Regione sul sito archeologico di Sibari”

| Il 07, Gen 2014

Il consigliere regionale ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta, Scopelliti, ed all’assessore alla Cultura, Caligiuri

Talarico: “Nessun intervento della Regione sul sito archeologico di Sibari”

Il consigliere regionale ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta, Scopelliti, ed all’assessore alla Cultura, Caligiuri

 

 

REGGIO CALABRIA – Il consigliere regionale Mimmo Talarico ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta, Scopelliti, ed all’assessore alla Cultura, Caligiuri, “per sapere – riporta una nota – quali concrete e tempestive iniziative si intendono assumere per il recupero, la messa in sicurezza e l’opportuna valorizzazione degli scavi di Sibari”. Nell’interrogazione Talarico fa notare “che è passato quasi un anno da quando il fiume Crati è straripato sommergendo il sito archeologico di Sibari, Thuri e Copia, ma ancora oggi l’intera area degli scavi di Sibari è coperta da una massa di fango alluvionale, peraltro già solidificato, che ne impedisce la fruizione ai visitatori e in grave stato di precarietà si trova l’annesso museo dove i reperti rischiano seri danneggiamenti a causa delle infiltrazioni d’acqua provenienti dal soffitto”. “Si fa rilevare inoltre – prosegue Talarico – che in un anno non è stato realizzato alcun intervento che possa mettere al riparo da altre calamità idrogeologiche questo sito e molto poco è stato fatto per ripulirlo dal fango e dai detriti che lo sommergono, nonostante la Regione avesse annunciato, ormai un anno fa, un investimento di oltre venti milioni di euro ed il ‘completo ripristino’ degli scavi entro marzo 2013. Una situazione davvero intollerabile, se si considera che l’area archeologica di Sibari, tra le più importanti del Mediterraneo, al di là del suo valore a fini turistici, costituisce un simbolo identitario tra i più importanti della nostra regione”.