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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 02 DICEMBRE 2024

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Tallini, il Governo nazionale non colonizzi la sanità in Calabria Attraverso una riproposizione del Decreto che non solo non ha risolto un solo problema, ma in molti casi li ha aggravati con le iniziative fallimentari e contraddittorie dei commissari nominati da Roma

Tallini, il Governo nazionale non colonizzi la sanità in Calabria Attraverso una riproposizione del Decreto che non solo non ha risolto un solo problema, ma in molti casi li ha aggravati con le iniziative fallimentari e contraddittorie dei commissari nominati da Roma

“Il Governo non approfitti della situazione di incertezza istituzionale della Calabria per imporre una colonizzazione della sanità attraverso una riproposizione del Decreto che non solo non ha risolto un solo problema, ma in molti casi li ha aggravati con le iniziative fallimentari e contraddittorie dei commissari nominati da Roma. Il ministro Speranza sia rispettoso del ruolo delle Regioni e degli impegni solennemente presi nell’ultimo Patto della Salute”.
E’ quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini per il quale “non si può, da un lato, invocare la leale collaborazione tra Governo e Regioni e, dall’altro, procedere come carri armati su una questione vitale. Se verrà prorogato il commissariamento per tre anni, nei fatti la Regione Calabria sarà privata di una competenza costituzionale per un tempo improponibile, quasi coincidente con tutta la prossima legislatura”.
Aggiunge Tallini. “Mi appello anche al ministro degli affari regionali, Boccia, perché fermi un atto che scaverebbe un solco tra la nostra Regione e il Governo, proprio nel momento in cui c’è bisogno della massima unità e collaborazione. Trovi il modo l’Esecutivo nazionale di varare un provvedimento equo ed equilibrato, che coinvolga la Regione anche in questa fase delicata e soprattutto rispetti il prossimo Governo regionale che scaturirà dalle urne, al quale non può essere sottratto il diritto-dovere di programmare la politica sanitaria. Si abbiano – conclude il presidente- la serenità e la responsabilità di rinunciare all’occupazione del potere e si pensi piuttosto ad una Regione che combatte con poche armi la pandemia, soprattutto grazie al senso civico dei suoi abitanti”.