Taurianova, al cimitero di Jatrinoli l’acqua è un lusso Un problema indecoroso che crea molti disagi ai cittadini
“Le fontane versando acque lustrali amaranti educavano e viole”. Così il Foscolo nei suoi Dei sepolcri descriveva le acque purificatrici che nutrivano i fiori. Questa splendida opera nasce agli inizi del XIX secolo, e meno male perché se il Foscolo fosse stato un poeta dei nostri tempi e avesse scritto questo poema a Taurianova, precisamente al cimitero di “Jatrinoli”, vista l’annosa e (facciamo pure la rima), vergognosa carenza d’acqua, avrebbe dovuto modificarlo con “bottiglie e taniche di acque lustrali”. Quello che ci rende uguali, ovvero la morte, quel luogo di sepoltura ci considera diversi. Mentre al cimitero di “Radicena” c’è l’acqua che sgorga in ogni dove e molte volte si perde pure, in quello di “Jatrinoli” è un miraggio, quasi come una conquista, un lusso che il terzo millennio non può ancora permettersi. Ho controllato il programma di “Taurianova Cambia” e dobbiamo dargli atto che questo problema non era previsto. L’acqua al cimitero di Jatrinoli non c’è!
Ciò non esclude il fatto che non è normale vedere dei familiari e altri cittadini che facendo visita ai cari defunti si recano con in mano “un mazzolin di rose e di viole” e…con un contenitore d’acqua per abbeverarli (sic!). Assistere alla maestrina (senza penna rossa), con la bottiglietta per riempire il vaso o il fioraio con l’acqua al seguito, quando poi basterebbe poco per risolvere l’indecorosa anomalia, magari costruendo un pozzo, non rientra nella moderna normalità. Questo problema è stato sollevato anche da Don Alfonso Franco nella sua rivista parrocchiale, facendosi portavoce con chi amministra la città, e quindi di provvedere al più presto a risolvere il problema della mancanza dell’acqua.
Viene spontaneo chiedersi, quanto potrà costare la costruzione di un pozzo? Per essere larghi e vista la profondità da trivellare, diciamo pure un diecimila euro o giù di lì? Va precisato che sarebbe una soluzione utile e “per il bene del paese”, avendo una funzione acclarata di pubblica utilità, quindi un interesse collettivo. Perché dico questo? Ad esempio, sempre a proposito di anomalie, perché non decurtare i fondi (dell’inutile) Staff per impiegarli a costruire un pozzo, dato che si tratta di soldi pubblici (sprecati)? Di quei 38 mila euro (e faccio appello all’opposizione, tutta, a fare un’interpellanza per avere un resoconto di quanto prodotto), ne decurtiamo 10 mila. Per loro ne rimangono 28 mila (che anche questi, potrebbero essere utilizzati per altre cose più utili alla città, e davvero per il bene del paese). Cosa ci vuole a fare ciò? Oltre al fatto che il sindaco si è vantato di avere un milione d’euro di attivo in cassa (certo, dopo il dissesto si è ripartiti da zero).
E ritornando a quanto scritto da Don Alfonso Franco apprendo che “giunge voce che c’è un progetto per risolvere l’annoso problema”, sarà forse un altro lavoro silenzioso di questa Amministrazione che però sa solo il sindaco, da oltre tre anni a questa parte? Vedremo, ma sono scettico, a meno che non sia un’opera programmata dalle amministrazioni precedenti. Spero che i cittadini di “Jatrinoli” si vedranno risolvere brevemente il problema, io mi sono fatto portavoce di questa perniciosa condizione sensibilizzandola, ma non garantisco l’esito perché so da fonti sicure che purtroppo con grave dispiacere a me il sindaco non mi legge, spero che altri lo facciano, come l’assessore Raso delegata ai cipressi. Quindi sappiate che ho scritto queste righe con il “dispiacere nel cuore” perché dopo ave appurato la triste notizia, sto attraversando giorni di pantagruelico appetito, svuotando le migliori bottiglie di vino. E non finisce qui…assolutamente no!
(GiLar)