Taurianova, continua la telenovela Matteotti. E nel frattempo Delfino se ne lava le mani
redazione | Il 04, Nov 2010
Incontro infruttuoso tra i dirigenti della Taurianovese e l’esponente che stavolta al posto di dare date fittizie si trincera dietro un “non è possibile stimare i tempi”
FRANCESCO FALLETI
Taurianova, continua la telenovela Matteotti. E nel frattempo Delfino se ne lava le mani
Incontro infruttuoso tra i dirigenti della Taurianovese e l’esponente comunale che stavolta al posto di dare date fittizie si trincera dietro un “non è possibile stimare i tempi”
FRANCESCO FALLETI
TAURIANOVA – Che il calcio, allinterno del palazzo municipale di Taurianova, non fosse uno sport molto amato, lo si era capito da diverso tempo. Ma che invece ci fosse una passione, sin qui nascosta, per il ping pong, è una cosa nuova. Ma in tal caso a rimbalzare da una parte allaltra non è la classica pallina bianca, bensì le responsabilità. Quelle sulla riapertura dello stadio comunale Matteotti, chiuso da due anni e mezzo nonostante lavori di ristrutturazioni importanti, gli ultimi dei quali datati inizio 2010. Ieri in tal senso è stata la volta di Giosuè Delfino. Lo stesso responsabile comunale del terzo settore che, in poche parole, aveva assicurato (dopo un convegno nel corso del quale aveva attaccato un pò tutti, dimenticandosi forse di fare autocritica!) nel corso di una manifestazione pubblica svoltasi l8 agosto scorso presso la villa comunale Fava, la riapertura dellimpianto del centro cittadino entro settembre. Ieri mattina due esponenti della prima squadra calcistica locale (la Polisportiva Taurianovese) ossia il vicepresidente Claudio Cannatà e il direttore generale Domenico Nava, si sono recati presso il palazzo municipale per incontrare Delfino dopo che anche lultima scadenza (fine ottobre) indicata dal responsabile del quarto settore Giuseppe Cardona non era stata rispettata. A parlare con i due rappresentanti della Taurianovese è stato Giosuè Delfino, il quale avrebbe dichiarato a Cannatà e Nava che prima di procedere con la riapertura si deve riunire la commissione e ci vogliono i tempi tecnici. Successivamente la commissione straordinaria deve nominare una commissione di vigilanza e poi bisognerà attendere ancora prima di inviare la documentazione alla Figc. In più lo stesso Delfino avrebbe aggiunto che al momento non è possibile dare una data di riapertura dellimpianto. Come è possibile che sino a poco tempo fa lo stesso indicava tempi e date e che ora nemmeno queste ci sono? Perché non avrebbe fatto chiarezza su quelle che sono le problematiche reali che impediscono la riapertura della struttura? Perchè non si vuole capire che con le strade disastrate (in tal senso ogni dubbio è fugato dagli allagamenti dei giorni scorsi) sia gli istrutturori delle scuole calcio (e sono tante in cittò) che i genitori non possono portare i bambini per allenamenti e partite ogni giorno a Rizziconi, San Giorgio Morgeto o Terranova Sappo Minulio? E in tutto questo qual è il ruolo della commissione straordinaria qual è? Al momento nessuno, visto che a parte un incontro in estate la stessa non sembra essersi interessata concretamente ad un problema che ormai sta diventando di rilevanza sociale in considerazione del fatto che tra giocatori e famiglie dei bambini delle giovanili interessa ormai migliaia di taurianovesi. Ma se Delfino sembra disinteressarsi di questa delicata questione, il responsabile del quarto settore Cardona non è da meno. Lo stesso infatti ieri sera doveva chiamare il dg Nava dopo il fugace colloquio della mattinata ma sul cellulare del dirigente taurianovese non è arrivata alcuna chiamata. Tra ping pong e nascondino dunque si cerca di andare avanti, ma i problemi non si risolvono evitandoli. Nelle prossime ore si attendono ulteriori sviluppi, ma cè un rischio serio e tangibile che il Matteotti non riapra prima del nuovo anno. Intanto la società sta vagliando diverse ipotesi e tra queste appaiono molto concrete due idee: quella di togliere il nome Taurianovese dalle divise e quella di consegnare la squadra al comune. Sempre che, al comune, si trovi qualcuno!