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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Taurianova, convocato domani mattina alle 9.30 il Consiglio Comunale Dove eravamo rimasti? E perché i cittadini non partecipano alle attività amministrative?

Taurianova, convocato domani mattina alle 9.30 il Consiglio Comunale Dove eravamo rimasti? E perché i cittadini non partecipano alle attività amministrative?
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Domani 30 aprile (forse), si rientra nella “normalità” amministrativa, dopo oltre tre mesi è stato convocato il Consiglio Comunale, l’ultimo (valido), risale al 12 gennaio scorso. Sarà (come da “tradizione”) di mattina alle ore 9.30.
Nel Consiglio di gennaio si ricorda il freddo e il gelo e un Consigliere “Moro” funambolo che appariva e spariva, come un coniglio nel cilindro dei maghi. Oltre agli stracci volati per quella “furbata”, così definita, ad aver fatto trascorrere quell’unica ora dei preliminari per impedire di parlare la minoranza (tecniche da prima repubblica stantia). In cui si è parlato sia del sesso degli angeli che dell’estinzione della foca monaca. Tra “vergogna”, “scostumati”, e accuse di “maleducazione ed arroganza”, il tempo volò (e qualcuno andò via). Tant’è che dopo quel Consiglio in città si era sparsa la voce sul miracolo della ritrovata voce da parte dei “muti”. Da allora Taurianova, è meta di pellegrinaggi in attesa di miracoli.
Quell’ultimo Consiglio fu solo un batti e ribatti di questioni fritte e rifritte, il Sindaco rivendica che lascerà una “programmazione solida”, che la sua amministrazione ha prodotto molte cose, mentre la minoranza asseriva il contrario, in particolare Biasi controbatteva che sono tutte opere sue, tranne per la metanizzazione delle frazioni, seppur programmata anch’essa dallo stesso. Si è discusso della “Consulta delle associazioni”, dove ricordiamo che Scionti fu presidente prima di essere eletto sindaco. E si è affermato che la stessa è “un tappo che impedisce la nascita di altre associazioni”. Ecco, consiglieremo su questa cosa di riflettere molto bene, anche a livello di Statuto comunale (se c’è il coraggio di farlo, altrimenti alziamo le mani e li facciamo cadere di colpo).
Dopo giusto una settimana da quel Civico Consesso, si dimise il vicesindaco Carmela Patrizio “per motivi personali”, sicuramente gli stessi “motivi” che furono la causa delle dimissioni, un mese dopo, di Dario Romeo (PD) da Consigliere, proprio nel giorno di San Valentino, ma non ha piovuto né prima né dopo. Sulle dimissioni della Patrizio il sindaco dichiarava, “L’Amministrazione comunale e la nostra comunità, avrà ancora bisogno del lavoro e dell’essenziale contributo di Carmela Patrizio (…)”, anche noi non avevamo il benché minimo dubbio, specie sull’”essenziale contributo”, ovvero, quello di tenerlo ancora in sella. Dopo un parto travagliato di ben tre consigli comunali andati a vuoto e l’intervento estremo del commissario ad acta, “l’essenziale” Patrizio è proclamata Consigliere. E domani farà il suo esordio in quella poltrona che fu del suo amico e poi collega Romeo. Così dopo i “Tour” del sindaco, in città e frazioni, tra “folle oceaniche” di cittadini accorsi per ascoltarlo, e dove ancora si attendono i dati sui numeri dalla Questura in quanto “non pervenuti”, si (re)inizia domani con otto punti all’OdG.
Oltre alle approvazioni dei verbali, l’esame delle interpellanze, ci saranno le comunicazioni del sindaco che non si sa se dirà i nomi che dovrebbero riempire le due caselle vuote nella Giunta (dopo la Patrizio si è aggiunta anche Mina Raso che nelle quasi tre pagine consegnate al sindaco, aveva rassegnato le dimissioni, perché “sfiduciata” dal gruppo “Moro” che l’aveva proposta). Un assessore dovrebbe andare al PD (defraudato del vicesindaco, ma attenzione a Procuste e come vi comportate, avete i numeri contati), e l’altro all’Ncd (Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore…), del “Moro”. Poi nell’ordine, ratifica variazione di bilancio, regolamento Tosap, riordino gestione rifiuti urbani, adeguamento compensi revisori dei conti e una mozione del consigliere Scarfò sulla sicurezza degli alunni della Scuola “Pascoli”. Stop! Poi ci rivedremo (forse), agli inizi di maggio con l’approvazione del bilancio vero e proprio, quello post dissesto approvato dal ministero dell’interno.
Due parole (serie) dopo quasi tre anni e mezzo dall’avvento di un’Amministrazione post (doppio) scioglimento per mafia e diversi anni dall’avvento dei social. Alle ultime elezioni comunali si sono recati alle urne oltre 9mila cittadini, ma durante i civici consessi le presenze sono come “quattro gatti”. Non c’è partecipazione civica alla vita amministrativa. Condizione molto grave perché ci si affida spesso alle baggianate da social, riportate dai “leoni da tastiera”, dai “missionari da bar dello sport”, o peggio, dai “legionari di Eco” (che sono tanti). Per quanto un giornale riporti i fatti, saranno sempre contraddistinti dalla sintesi, ma non è questo il punto. La questione nodale è la partecipazione attiva, per amore di verità, sarebbe quella di assistere per capire cosa stanno combinando le persone che sono state elette (da Noi). Certo, gli orari mattinieri non aiutano, ma su questo la soluzione si trova. Se ai consigli comunali venisse l’1% dei votanti, avremmo circa cento persone (sic!), già sarebbe una vittoria. Ma ahimè, alla gente piace stare dietro a un pc, a fare la gara su chi la spara più grossa o gustare il pettegolezzo di giornata, magari ad atteggiarsi a “professori della tuttologia”. A lamentarsi che non funziona nulla, inveire contro tutti, ma non funziona così perché la presenza multipla aiuta il confronto e la verità. La democrazia ha il suo massimo valore nella partecipazione e non nel “pettegolezzo”, sia esso da social o da piazza. Credo che se diversi “culi” si scrollassero dalla sedia di casa (spesso attaccati al pc), per sedersi nella platea dell’aula consiliare, si darebbe quantomeno un segnale di maturità al passo con i tempi. Ma questa strafottenza sociale è un grave handicap che non fa onore alla città né alla verità.
(GiLar)